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Un passo in più verso il voto elettronico

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Per la prima volta a livello mondiale, il canton Ginevra ha utilizzato un sistema di crittografia quantistica, considerato inviolabile, per assicurare la trasmissione dei risultati delle elezioni federali del 21 ottobre.

L’azienda ginevrina che ha commercializzato questa nuova procedura propone un sistema di sicurezza che potrebbe venir impiegato anche per la trasmissione del voto elettronico degli Svizzeri dell’estero.

“Il sistema utilizzato questa domenica rafforza la sicurezza e l’affidabilità dei programmi di trattamento elettronico dei dati. L’impresa, che ha messo a punto questo metodo di crittografia quantistica, ha pure elaborato un metodo per generare in modo aleatorio delle chiavi di sessione (codici), che potrebbe servire anche per il voto elettronico dei cittadini”, spiega il professor Nicolas Gisin.

A detta del docente dell’Università di Ginevra, “il grado di sicurezza raggiunto dal voto elettronico è ormai diventato superiore a quello del voto per corrispondenza. Ma queste considerazioni puramente tecnologiche non sono l’unico criterio determinante”.

Tra le mani dei politici

Di fatto, il dossier si trova nelle mani dei politici. Pioniere in Svizzera in quest’ambito, il canton Ginevra sta avanzando a grandi passi. Il suo parlamento sta infatti discutendo un progetto di legge sull’introduzione del voto elettronico, un testo che è già stato approvato dalla commissione dei diritti politici.

Questa procedura viene pienamente sostenuta dal governo svizzero, come ha ribadito la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey nel corso dell’ultimo Congresso degli svizzeri dell’estero.

Il sistema di crittografia quantistica utilizzato questa domenica è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori di fisica dell’Università di Ginevra, diretto dal professor Gisin. Gli specialisti vi lavorano già da una decina di anni.

A trasformare i lavori del gruppo di ricercatori in un prodotto commerciale è stata la società id Quantique, una “start up” nata in margine all’Università della città sul Lemano.

Informazione aleatoria

Il sistema sviluppato dagli specialisti ginevrini, che consente di assicurare il trattamento dei dati risultanti da uno scrutinio, è considerato inviolabile. La crittografia quantistica permette infatti di controllare se le informazioni trasmesse hanno subito un’alterazione tra la raccolta e l’archiviazione dei dati.

In base a questa procedura non vengono iscritti i dati stessi, ma informazioni aleatorie su delle particelle elementari di energia luminosa (fotoni). Qualora venissero intercettati durante la loro trasmissione attraverso una rete di fibre ottiche, questi impulsi luminosi esplodono come delle bolle di sapone, segnalando un intervento estraneo.

Questo sistema, costato circa 100’000 franchi al canton Ginevra (compresa la formazione), può inoltre servire a governi, aziende, banche o ospedali per garantire una trasmissione in tutta sicurezza di dati sensibili.

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Leader mondiale

“id Quantique è l’azienda più avanzata in quest’ambito a livello mondiale”, afferma Nicolas Gisin. Secondo il professore, due concorrenti si profilano inoltre sul mercato, la società americana MagiQ e la francese SmartQuantum.

Anche due grandi gruppi giapponesi – Neck e Toshiba – stanno sviluppando dei progetti in questo settore. Ma preferirebbero aspettare una maggiore espansione del mercato.

In attesa, gli specialisti ginevrini sono chiaramente intenzionati a rimanere nel gruppo di testa in questo settore, in cui le potenzialità commerciali sono stimate a diverse centinaia di milioni di franchi.

Nicolas Gisin e il suo gruppo di ricercatori intendono inoltre sviluppare SwissQuantum, un rete pilota di comunicazione sull’arco lemanico.

Sostenuta da ingegneri e altri specialisti regionali, tra cui alcuni ricercatori del Politecnico federale di Losanna, questa piattaforma potrebbe svolgere in futuro un ruolo importante per rendere più sicura la trasmissione di dati ad alta velocità, assicura il professore ginevrino.

swissinfo, Frédéric Burnand, Ginevra
(traduzione Armando Mombelli e Luigi Jorio)

Lo sviluppo del voto elettronico è al centro della revisione della legislazione federale sui diritti politici del 23 marzo 2007 e della modifica dell’ordinanza sui diritti politici, che entreranno in vigore il 1. gennaio 2008.

Per consentire agli elettori di partecipare ai test di voto elettronico, i registri elettorali degli Svizzeri dell’estero devono essere armonizzati in tutti i cantoni. Le disposizioni cantonali dovranno all’occorrenza essere adattate entro la seconda metà del 2009.

La modifica dell’ordinanza stabilisce le regole alle quali saranno sottomessi i test di voto elettronico nel corso della prossima legislatura. Fino al 2011, le prove concerneranno al massimo il 10% degli elettori.

Per contenere i rischi, il Consiglio federale si riserva il diritto di limitare i test ad una parte del territorio, ad alcune date e a certi oggetti.

La fisica quantica è nata negli anni ’20, in seguito ai lavori del fisico tedesco Max Planck.

Questa particolare scienza consente di descrivere l’infinitamente piccolo, come gli atomi, i protoni e i fotoni (particelle di luce).

Le leggi della fisica quantica sono diverse da quelle della fisica classica. Il principio d’indeterminazione di Heisenberg stipula ad esempio che l’osservazione di un oggetto quantico comporta la sua modifica.

Questo principio è alla base della crittografia quantica sviluppata dall’Università di Ginevra.

La fisica quantica ha già portato alla creazione dei laser e dei semiconduttori.

Queste tecnologie utilizzano miliardi di oggetti quantici, mentre la crittografia quantica si serve di un fotone dopo l’altro.

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