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Un pittore e il (suo) mondo alla rovescia

Le opere dell'artista tedesco Georg Baselitz al Museo d'Arte moderna di Lugano

E' conosciuto per i suoi volti e i suoi motivi capovolti. Georg Baselitz, uno dei rappresentanti di spicco dell'arte contemporanea tedesca, approda in Ticino.

Il Museo d’arte moderna di Lugano (Mdam) consacra all’artista provocatorio ed eversivo, un’ampia esposizione che ne mette in luce il percorso.

Dunque Georg Baselitz occupa una posizione di rilievo nella storia dell’arte degli ultimi quarant’anni. Un omaggio voluto e dovuto, da parte del museo luganese, ad un artista che segna in maniera indelebile il processo di decostruzione dell’immagine e della pittura stessa.

Il suo lavoro è da inserire nella vasta corrente che tenta una via d’uscita, attraverso innovative soluzioni formali, dallo stallo in cui si è ritrovata la pittura figurativa nel dopo guerra.

“Più che da un confronto con la realtà oggettiva -è stato spiegato alla stampa all’inizio di maggio, la ricerca di Baselitz – è motivata da una riflessione sulla storia dell’arte e sulle immagini, siano esse dipinti o fotografie, frammenti di memoria, che costituiscono il suo “museo immaginario”.

Forza rinnovatrice

Scultore e pittore tedesco, Georg Baselitz nasce nel 1938 in una regione rurale della Sassonia (che diventerà parte della Repubblica Democratica Tedesca nel 1949), ma artisticamente cresce nella Berlino Ovest del Dopoguerra.

La sua arte ha contribuito in maniera significativa al rinnovamento della pittura figurativa; permeata dal costante bisogno di rielaborare i propri soggetti, a partire dal 1969 è caratterizzata dal capovolgimento dell’immagine.

A Baselitz gli storici dell’arte riconoscono la capacità di avere proiettato il motivo in uno spazio prospettico nuovo, costringendo a leggere il dato oggettivo attraverso una specularità e un dispositivo formale estranianti.

“Un diario di pittura”

“Più che una retrospettiva – ha affermato Georg Baselitz – quella di Lugano è un diario di pittura. Questa mostra è inusuale, sembra che io abbia aperto le porte e le finestre di casa per portare qui il mio materiale, le mie opere”.

Fra queste opere, oltre ai noti dipinti rovesciati, anche l’ultima serie ” Remix”, in cui il pittore rilegge in modo inedito e non convenzionale, opere e fasi chiave della sua carriera. “Lavoro alla risurrezione delle mie opere e – ha precisato l’artista tedesco – così in questo modo me ne riapproprio, poiché molte di esse non sono più di mia proprietà”.

La mostra al Museo d’arte è stata allestita seguendo un percorso che intende mettere in evidenza i soggetti e i temi cari all’artista. Temi e soggetti già rielaborati in passato, e ora ripresi all’interno di un processo di ricerca in cui il motivo di partenza continua ad estendersi, arricchirsi e riformularsi in continuazione.

La realtà come ombra alterata

La realtà rappresentata nelle e dalle opere di Georg Baselitza non è quella riconoscibile, bensì la sua ombra alterata, modificata dalla presenza di un “mondo capovolto” e dalle modalità espressive con cui risolve questa percezione sulla tela.

“La scelta delle tematiche non è dettata da un rapporto diretto con il mondo – ha sottolineato il curatore della retrospettiva – ma è mediata dalla sua raffigurazione, sia essa una fotografia oppure l’opera di un altro artista. La scelta è soprattutto suscitata da insorgenze mnemoniche relative ai trascorsi della propria storia individuale, della cerchia familiare oppure degli amici”.

L’accento posto sulle tematiche pittoriche è stato voluto dal curatore Rainer Michael Mason, grande conoscitore dell’opera di Baselitz e amico profondo. In tale senso la mostra luganese intende proporre un ulteriore momento di indagine dell’opera di Baselitz.

Alle opere esposte a Lugano, sono stati integrati alcuni prestiti supplementari accordati da Musei e collezioni private e soprattutto è stato esteso il taglio cronologico ai dipinti e ai disegni risalenti all’anno scorso.

swissinfo, Françoise Gehring, Lugano

La mostra proposta al Museo d’Arte Moderna di Lugano dal 6 maggio al 23 settembre 2007 presenta circa 150 opere tra dipinti, sculture in legno, incisioni monumentali e disegni mediante i quali sarà possibile ripercorre, dagli esordi alle ultime prove del 2006 appartenenti alla serie Remix, l’intero percorso dell’artista.

In Italia il suo lavoro è stato presentato nel 2004 a Genova (opere degli anni 1995-1997), nel 2005 a Imperia, dove vive alternativamente a Monaco (opere degli anni 1992-2005), mentre risale a dieci anni or sono l’ultima retrospettiva, tenutasi a Bologna nel 1997.

Georg Baselitz nasce nel 1938 a Deutschbaselitz, in Sassonia. Il vero nome è Georg Kern. Nel 1956 si trasferisce a Berlino Est. Si iscrive alla Hochschule für bildende und angewandte der Kunst di Berlino Est, sotto la guida di Walter Womacka, uno dei più intransigenti interpreti del “Sozialistischer Realismus” (realismo socialista), nella DDR dell’epoca.

Nel 1969 appaiono i primi quadri “capovolti”: teste, paesaggi, alberi, figure intere nude o vestite, aquile, vasi di fiori, individui a mezzo busto. Nel Baselitz 1975 si trasferisce a Derneburg, dove attualmente vive e lavora. Nel 1977 insegna alla Staatliche Akademie der bildende Künste di Karlsruhe. Nel 1983 Baselitz diviene professore alla Hochschule der Künste di Berlino. Nel 1989, a Parigi, gli viene conferito il titolo di “Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres”.

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