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Un sindacalista negli ingranaggi dell’amministrazione

Serge Gaillard passerà, dal mese di febbraio, al Dipartimento federale dell'economia di Doris Leuthard Keystone

Personalità di spicco del sindacalismo svizzero di questi ultimi dieci anni, da giovedì 1° febbraio Serge Gaillard assume le redini della Direzione del lavoro presso il Segretariato di Stato per l'economia (seco).

Riservato sui dossier che lo attendono all’amministrazione federale, questo zurighese di origine romanda traccia per swissinfo un bilancio positivo della sua azione all’Unione sindacale svizzera (USS).

Nessuna presa di posizione tempestiva: è la regola adottata da Serge Gaillard prima della sua entrata in funzione, il primo febbraio. Una scelta che non esclude la franchezza.

swissinfo: Che cosa l’ha spinta a candidarsi per la Direzione del lavoro al seco?

Serge Gaillard: L’interesse per il mondo del lavoro, che mi accompagna da sempre e di cui non ho mai smesso di occuparmi dall’inizio della mia attività professionale.

La Direzione del lavoro è responsabile della gestione dell’assicurazione contro la disoccupazione, di tutta la politica del mercato del lavoro e della protezione della salute nelle aziende. Questi compiti sono, a miei occhi, molto importanti. Per i salariati e le salariate, ma anche per l’economia.

swissinfo: Il Governo ha chiamato un sindacalista per coprire un incarico altamente strategico. Questa scelta l’ha stupita?

S.G.: No. Malgrado tutte le loro divergenze politiche – ampiamente percepite dall’opinione pubblica – sull’applicazione dell’assicurazione contro la disoccupazione, tra i partner sociali vi è spesso una concertazione.

Nella pratica quotidiana della Direzione del lavoro al seco, il dialogo e la concertazione sono sempre state condotte con soddisfazione. Insomma le cose funzionano e dunque, da questo punto di vista, vedo una certa continuità nella scelta del Governo.

swissinfo: Deve però ammettere che passa dal sindacato all’amministrazione e che dovrà lasciare da parte le preoccupazioni di sempre. E’ realista?

S.G.: Tutte le attività in seno all’Unione sindacale svizzera (USS) si focalizzano su tre obiettivi importanti: il pieno impiego, buone condizioni di lavoro, una crescita economica capace di creare impieghi. Si tratta dunque di tre obiettivi che richiedono la difesa della competitività economica.

Nelle mie attività alla testa della Direzione del lavoro, questi obiettivi non cambieranno minimamente, contrariamente al mio ruolo. Infatti se finora sono stato l’avvocato o il portavoce degli interessi dei salariati e delle salariate, ora sarò la persona che dovrà mediare, che dovrà trovare un equilibrio tra gli interessi del padronato e del sindacato.

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swissinfo: Lei è un uomo battagliero. Non ha paura di entrare negli ingranaggi formali dell’amministrazione, nota per smussare gli angoli?

S.G.: Ogni lotta ha senso solo se alla fine si trova un accordo. Ho sempre avuto il compito di difendere gli interessi dei salariati e delle salariate, di formulare delle rivendicazioni. Ma ho dovuto anche negoziare molto.

Ho praticamente preso parte a tutti i negoziati dell’USS che si sono conclusi con dei buoni risultati. In futuro continuerò ad impegnarmi per trovare degli accordi nell’interesse dell’economia, dei lavoratori e delle lavoratrici di questo Paese.

swissinfo: Sul piano economico e del mercato del lavoro, la Svizzera va bene. Può andare ancora meglio?

S.G.: Per la prima volta da quindici anni, la Svizzera sta davvero bene. Non dimentichiamoci che il decennio degli anni Novanta è stato molto duro, in seguito anche ad una politica economica che non era orientata al pieno impiego.

All’USS abbiamo giocato un ruolo importante rivendicando, per esempio, una politica monetaria che tenesse maggiormente conto dei tassi di cambio e dell’impiego. E che permettesse una crescita forte con, come limite, il rischio di inflazione.

Abbiamo anche rivendicato un miglioramento della protezione dei salariati, come le misure di accompagnamento legate all’introduzione della libera circolazione delle persone. Questa introduzione costituisce pure un elemento chiave nella crescita dell’economia elvetica.

Ora speriamo di poter contare sulla ripresa economica per poter offrire ad un massimo di persone l’opportunità di trovare o di ritrovare un lavoro. Per questo occorre una cooperazione più intensa tra le aziende e gli uffici regionali di collocamento.

swissinfo: Ma lei dovrà difendere la posizione del Governo sulla prossima riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione. Dovrà farsi violenza?

S.G.: Non bisogna dimenticare che nella preparazione delle nuove leggi sull’assicurazione contro la disoccupazione, i partner sociali giocano un ruolo di primo piano. Ho inoltre fatto parte del gruppo di esperti che ha preparato un certo numero di varianti per la prossima revisione.

Mi sembra evidente che occorrerà usare la ripresa economica per risanare, nei prossimi tre/quattro anni, la finanze dell’assicurazione contro la disoccupazione e, se possibile, garantire delle riserve in vista di una futura recessione.

L’esercizio sarà solamente possibile attraverso un certo rialzo delle quote e, nel contempo, un certo adeguamento delle prestazioni. Misure necessarie per ottenere un equilibrio politico e far passare una revisione necessaria.

Intervista swissinfo, Pierre-François Besson
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)

Quale segretario dell’Unione sindacale svizzera (USS) dal 1993, Serge Gaillard è stato responsabile della politica economica del sindacato e di numerose campagne di votazioni.

È stato inoltre membro di numerose commissioni peritali su temi riguardanti il mercato del lavoro come, per esempio, l’assicurazione contro la disoccupazione e la modifica di quest’ultima. E’ stato inoltre membro della commissione tripartita per la preparazione della libera circolazione delle persone.

Tra il 1988 e il 1993 Serge Gaillard ha lavorato come capo progetto all’istituto di ricerche congiunturali di Zurigo KOF.

Membro del partito socialista ed ex militante marxista, ha insegnato mentre portava avanti i suoi studi di economia all’università di Zurigo. E’ titolare di un dottorato in economia politica ed è autore di una trentina di pubblicazioni.

51 anni, sposato e padre di due ragazze, Serge Gaillard è nato a Zurigo da genitori romandi e proletari: lei commessa, lui meccanico.

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