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Un viaggio nella storia dell’arte alla Malpensata di Lugano

Edgar Degas (1834-1917): La ballerina (Lugano, Museo Cantonale d'Arte)

Da Vincenzo Vela a Cuno Amiet la mostra "Collezioni in dialogo" al Museo d'Arte moderna di Lugano propone di un'affascinante percorso a cavallo tra Ottocento e Novecento.

L’esposizione, frutto di inedite sinergie fra diversi musei, dovrebbe inaugurare una nuova politica museale a Lugano.

Matisse, Monet, Degas, Renoir, Segantini, Boccioni, Vela, Amiet, Luigi Rossi: sono tanti i tesori della Collezione della città di Lugano e di quella cantonale, riuniti ora per la prima volta in un’importante esposizione al Museo d’arte moderna, fino al 30 marzo a Villa Malpensata sul lungolago luganese.

Le opere, confluite nelle due collezioni pubbliche in seguito a donazioni o acquisizioni, vengono presentate al pubblico in un percorso cronologico, in pratica un viaggio nella storia dell’arte che va dalla fine dell’Ottocento agli anni Trenta del Novecento.

Lo sguardo corre anche al di qua e al di là dai confini: c’è un’attenzione particolare – certo – per le esperienze artistiche ticinesi e svizzere, ma poi si spazia anche alle contemporanee vicende dell’arte lombarda e, più in generale, europea.

Difficile eredità

Gli organizzatori si sono trovati fra l’altro a gestire l’imponente eredità delle grandi mostre monografiche alla Malpensata, quelle per intenderci che hanno richiamato folle di visitatori a vedere Munch, Modigliani, Nolde o Chagall.

Ma questo non li ha spaventati, perché quel che c’è in gioco ora è un vero e proprio cambiamento nella politica museale luganese, che porterà per esempio la Malpensata a restare aperta tutto l’anno.

Questo per permetterle di alternare le grandi mostre temporanee (ce ne saranno ancora, l’ultima è stata quella dedicata a Baselitz) con vari allestimenti della Collezione permanente, di ritorno dunque alla sede storica della Villa sul lungolago (che ospitò il Museo di Belle arti dal 1912 al 1933) dopo il trasferimento al Ciani.

Collaborazione tra i musei

E non è tutto: il Museo d’Arte moderna di Lugano e il Museo cantonale d’arte puntano su una collaborazione sempre più stretta con la realizzazione futura di mostre congiunte, frutto di una politica di avvicinamento fra Città e Cantone.

Non a caso l’esposizione, che in pratica “inaugura” il nuovo corso, si intitola “Collezioni in dialogo”: alla Malpensata sono esposte cento opere della Collezione della città di Lugano (la più ricca del Ticino con oltre cinquemila pezzi), accanto a una trentina di quadri del Museo cantonale d’arte, a sei tele che si aggiungono dal Museo bellinzonese di Villa dei Cedri e qualche altra da collezioni minori.

“Sullo sfondo di questa accentuata collaborazione tra musei c’è indubbiamente il grande progetto del polo culturale all’ex albergo Palace di Lugano – spiega la responsabile della mostra Cristina Sonderegger – in pratica dovremo essere pronti a lavorare insieme fra cinque anni e i tempi, nel mondo dell’arte, vanno pianificati con largo anticipo”.

Un primo assaggio

Intesa a tutto campo, dunque, fra realtà che prima sembravano quasi in concorrenza, col rischio di disperdere le risorse: lo stesso direttore del Museo cantonale d’arte Marco Franciolli conferma il nuovo corso, con la prospettiva di importanti futuri progetti espositivi in comune con il Museo d’arte moderna della Malpensata.

Per ora, fino al 30 marzo, l’assaggio di questa collaborazione offre al pubblico una rassegna ricca di suggestioni e capolavori dell’arte locale ed europea.

swissinfo, Alessandra Zumthor, Lugano

Con la partenza della collezione della baronessa von Thyssen da Villa Favorita, la città di Lugano decide di reagire. Nel 1992 nasce il Museo d’Arte Moderna della città di Lugano.



La scelta del Museo e del suo nuovo direttore Rudy Chiappini è orientata alla promozione dell’arte del XX secolo, con particolare attenzione al filone espressionista, da intendere in senso ampio.



Rivolto dunque a quegli artisti dalla spiccata personalità, che hanno fatto dell’uomo, della sua condizione, delle sue inquietudini e ansie, il cardine stesso della loro ricerca creativa.



Il museo ha ospitato nomi di eccezione: Bacon, Munch, Modigliani, Kirchner, Chagall, Basquiat e, ultimi in ordine di tempo, Christo e Jeanne-Claude.

Villa Malpensata, oggi sede del Museo d’Arte Moderna della Città di Lugano, viene costruita nella prima metà del XVIII secolo.

Dopo diverse trasformazioni e ampliamenti, nel 1845 diventa proprietà della famiglia Caccia.

Nel 1893 viene ceduta dall’erede alla Città di Lugano con il vivo desiderio di vederla trasformata in museo.

Nel 1967 si decide di restaurarla e trasformarla in una vera e propria sede espositiva.

Dal 1973, data della riapertura, al 1990 Villa Malpensata ha accolto circa un centinaio di mostre.

Il 1992 segna l’anno della svolta: Villa Malpensata diventa il Museo d’Arte Moderna della Città di Lugano.

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