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Una Borsa dell’impiego per sieropositivi

La conferenza stampa di presentazione del nuovo portale Keystone

In ambito lavorativo le persone sieropositive sono spesso discriminate. Perdono il posto o non ottengono un impiego.

Per combattere questo fenomeno l’Aiuto Svizzero contro l’AIDS ha creato una speciale Borsa dell’impiego.

In Svizzera più di 20’000 persone sono sieropositive. Questo non significa tuttavia che esse non possano lavorare e vivere come tutti gli altri.

Molto spesso però i datori di lavoro esitano ad assumere persone colpite dal virus o addirittura, una volta scoperta la loro malattia, le licenziano.

Decisioni legate spesso all’ignoranza e ad un’informazione lacunosa sugli effetti del virus nella vita di tutti i giorni.

Sieropositivi e lavoro

Da uno studio effettuato per conto del Fondo nazionale svizzero risulta che il 28% dei sieropositivi presi in campione ha perso una o più volte il lavoro a causa del virus.

Preoccupato da questa percentuale, l’Aiuto Svizzero contro l’AIDS ha deciso di correre ai ripari creando una Borsa dell’impiego per sieropositivi.

Scopo dell’iniziativa è di permettere a queste persone di non perdere il loro impiego e di lavorare in un ambiente non discriminante.

Una Borsa dell’impiego

La Borsa è gratuita. E’ stata promossa dall’Ufficio federale della sanità pubblica e fa parte di un progetto dell’Aiuto svizzero contro l’AIDS dedicato all’integrazione professionale dei sieropositivi.

La persona colpita dal virus che cerca un lavoro può iscriversi o consultare gli annunci che le ditte inseriscono a loro volta nel portale.

La piattaforma vuole lanciare un segnale chiaro alla società invitandola a dar prova di apertura mentale, tolleranza e sensibilità.

L’ inizio non è stato molto promettente. L’organizzazione ha chiesto a 700 ditte di partecipare all’iniziativa, ma solo 24 hanno risposto in modo affermativo. 12 società hanno offerto un sostegno finanziario.

L’Aiuto Svizzero non si scoraggia: “Siamo agli inizi di un processo. Tocca a noi ora, rivolgerci alle varie organizzazioni per far conoscere il nostro prodotto”, dice a swissinfo Ruth Rutmann, responsabile di Aiuto Aids Svizzero.

Fra le ditte che hanno accettato di partecipare all’iniziativa figurano Coop, il grande distributore alimentare, e Holcim, il secondo produttore di cemento del mondo.

swissinfo

Nel 2003, 20’000 sieropositivi
Nel 2002, 792 nuovi casi
700 ditte sono state interpellate da Aiuto svizzero Aids
24 hanno risposto affermativamente

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