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Una giornata per le donazioni di sangue

Circa 250'000 persone donano regolarmente il loro sangue alla Croce rossa svizzera Keystone

Il 14 giugno è la giornata mondiale delle donazioni di sangue: in Svizzera il fabbisogno è in calo, ma nel mondo ci sono ancora situazioni drammatiche.

L’Organizzazione mondiale della sanità si batte per migliorare la sicurezza delle trasfusioni e per donazioni di sangue gratuite e volontarie.

Ogni giorno, migliaia di vite umane sono salvate grazie alle donazioni di sangue, ma nel mondo otto persone su dieci non hanno ancora accesso a trasfusioni sicure, afferma l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in occasione della Giornata mondiale della donazione del sangue celebrata il 14 giugno.

La possibilità di ricevere una trasfusione di sangue, sicura o non sicura, varia enormemente da un paese all’altro. Gli abitanti dei Paesi in via di sviluppo continuano ad essere esposti al rischio del sangue contaminato. Eppure le strategie per l’accesso universale a trasfusioni sicure, in particolare contro il rischio di trasmissione di malattie infettive, esistono e sono conosciute. Si tratta in particolare di promuovere la donazione regolare, volontaria e non retribuita di sangue e la coordinazione nazionale dei servizi di trasfusione.

Ma finora, solo 40 Paesi hanno istituito sistemi di raccolta esclusivamente fondati sul dono volontario e meno del 30% dei Paesi hanno un servizio di trasfusione coordinato a livello nazionale. Il sangue contaminato continua ad essere all’origine del 5% dei casi di infezione al virus dell’aids in Africa. Importanti progressi sono però possibili, afferma l’Oms citando l’esempio del Malawi, dove grazie alla creazione di un servizio di trasfusione operazionale si è riusciti a ridurre del 60% il tasso di mortalità dei bambini colpiti da anemia acuta ricoverati in un grande ospedale di Blantyre.

Donazioni e fabbisogno in calo in Svizzera

In Svizzera, il quadro è tutto sommato positivo. Le donazioni di sangue sono nuovamente diminuite nel 2004, scendendo a quota 404’000 (-4,6%), ma parallelamente sono in calo significativo anche i bisogni degli ospedali. Lo ha indicato nel suo rapporto annuale il Servizio di trasfusione di sangue della Croce rossa svizzera (CRS).

La Svizzera resta dunque uno dei paesi in cui il numero di donatori è sufficiente. In un’intervista pubblicata nel rapporto annuale, Eduard Belser, presidente del consiglio d’amministrazione del Servizio di trasfusione, afferma: «Probabilmente molti donatori apprezzano l’idea di poter contare, in caso di bisogno, sulla solidarietà di chi la pensa come loro. Inoltre, i servizi di trasfusione hanno contribuito a mantenere alta la disponibilità a donare sangue».

Il contributo della CRS è essenziale: a questa organizzazione privata la Svizzera ha lasciato il compito di raccogliere il sangue necessario all’approvvigionamento sanitario della popolazione. «Ma non è un caso eccezionale», sottolinea Belser. Se lo Stato ordinasse “dall’alto” di donare sangue non sceglierebbe la soluzione migliore.

«Il Servizio di trasfusione si basa sul dono volontario e gratuito del sangue. Ciò necessita di comprensione e iniziativa da parte della popolazione. Le associazioni di Samaritani, i medici e gli ospedali contribuiscono in modo fondamentale all’informazione».

Sangue svizzero sicuro

Il calo del fabbisogno – che concerne tutti i componenti sanguigni – è una novità, dovuta fra l’altro al miglioramento delle tecniche mediche, ha spiegato Rudolf Schwabe, direttore del Servizio trasfusione. Per far fronte alla contrazione del volume di sangue raccolto, la CRS ha migliorato la sua organizzazione: invece di puntare sulle riserve di gruppi sanguigni rari ha migliorato la rete dei donatori cui è possibile fare ricorso in caso di bisogno. La CRS conta 250’000 donatori regolari in Svizzera.

Anche se il rischio zero non esiste, il sangue raccolto nei centri svizzeri è sicuro. L’anno scorso sono state individuate cinque donazioni di sangue infetto dal virus HIV e 19 dall’epatite C. L’ultimo caso di infezione post-trasfusione legata a queste due malattie risale al 2001.

swissinfo e agenzie

Il Servizio trasfusione di sangue CRS è una società per azioni indipendente e di pubblica utilità.
La Croce rossa svizzera (CRS) detiene la maggioranza delle azioni.
Le altre azioni sono suddivise tra i 13 centri regionali del Servizio di trasfusione.
Si tratta di un’organizzazione non profit: i prodotti derivati dal sangue vengono venduti agli ospedali a prezzo di costo.
I centri regionali danno lavoro a 1000 persone (550 posti a tempo pieno), 5 persone lavorano per la sede centrale.
Migliaia di volontari, per lo più Samaritani, collaborano alla raccolta di sangue.

Dal 2004, la giornata mondiale della donazione si celebra il 14 giugno, data di nascita del premio Nobel della medicina Karl Landsteiner (1868-1943), lo scopritore del sistema dei gruppi sanguigni A, B, 0.

Quest’anno l’Oms mette l’accento sul fatto che l’82% della popolazione del pianeta non ha accesso a trasfusioni sicure.

Per l’Oms il donatore di sangue ideale è una persona che di media si sottopone a due prelievi l’anno senza ricevere in cambio né denaro né altri beni.

Deve essere inoltre disposto a rispondere alle domande poste prima del prelievo e capace di rinunciare alla donazione in caso di dubbio.

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