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Una nuova etica per l’economia svizzera

Le nuove direttive per le società quotate in Borsa dovrebbero favorire la trasparenza ed evitare grossi scandali Keystone Archive

Dopo Economiesuisse tocca ora alla Borsa introdurre un codice di buon comportamento. Basterà per garantire la trasparenza ed evitare nuovi scandali?

Questo mercoledì l’Istanza d’ammissione alla Borsa si pronuncia su una nuova direttiva che riguarda tutte le imprese quotate in Borsa. Si tratta di una serie di regole che entreranno in vigore ancora quest’anno.

Le norme stabiliranno uno standard minimo in materia di trasparenza. Le imprese dovranno pubblicare un certo numero d’informazioni riguardanti la loro struttura, i loro azionisti, gli stipendi dei loro dirigenti. Questi ultimi non verranno comunque rivelati a livello individuale.

Le direttive “etiche” per le imprese sembrano essere alla moda. Di recente anche Economiesuisse, la Federazione degli imprenditori, ha adottato un Codice svizzero di buona condotta, che si rivolge a tutte le società ma che si limita a semplici raccomandazioni.

Dopo il Botswana

In Svizzera ci si preoccupa dunque sul serio degli interessi degli azionisti, del modo con il quale vengono informati sull’andamento degli affari, degli equilibri all’interno della società, soprattutto ai livelli più alti e fra la direzione e gli organi di controllo.

Era ora. “Il Botswana, ad esempio, ha un codice di condotta per le imprese da molti anni”, spiega Stefano Gilardi di Centre Info, una società di consulenza in materia di responsabilità delle imprese. “Per un mercato finanziario dell’importanza della Svizzera queste misure giungono un po’ tardi”.

La vera e propria presa di coscienza risale a due o tre anni fa. La situazione delle imprese svizzere non era abbastanza trasparente, soprattutto per gli investitori internazionali.

Ma una serie di vicende spiacevoli – dalla lotta in seno ai vertici di Kuoni, allo scandalo delle indennità di pensionamento passando per il tracollo di Swissair hanno dato, negli ultimi mesi, un bel colpo d’acceleratore.

Le critiche dell’opinione pubblica

“Questi avvenimenti e le critiche dell’opinione pubblica hanno convinto tutti – o quasi – della necessità di simili direttive anche in Svizzera”, afferma Thomas Pletscher, membro della Direzione di Economiesuisse e responsabile del gruppo di esperti, incaricati di redigere il nuovo codice.

Ma queste nuove regole basteranno? Gli azionisti delle varie Roche, Nestlé e Sulzer potranno dormire in futuro sonni tranquilli? “Manca un grande capitolo”, dice Dominique Biedermann, direttore della Fondazione Ethos, che gestisce i fondi di un centinaio di casse pensioni.

“E’ il capitolo dedicato all’uguaglianza del trattamento fra azionisti. Il principio 1 azione 1 voto non viene nemmeno menzionato in questo codice”. Secondo Dominique Biedermann vi sono inoltre altre lacune: il codice non obbliga le società a giustificare il non rispetto di una regola. E non sottolinea abbastanza l’importanza degli amministratori indipendenti.

swissinfo / Pierre Gobet, Zurigo

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