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Una svizzera tra le due Coree

La Svizzera collabora al controllo del cessate il fuoco tra le due Coree dal 1953 Keystone Archive

Micheline Calmy-Rey è partita per un viaggio di 10 giorni nell'Asia orientale. Principale tappa: Pyongyang, capitale della Corea del Nord, cui seguiranno Seul e Pechino.

Forte della reputazione di cui gode la Svizzera, la ministra degli esteri tenterà di intervenire nella crisi tra Pyongyang e gli USA.

La consigliera federale Micheline Calmy-Rey è partita per un viaggio di dieci giorni in Asia, che la porterà nelle due Coree e in Cina.

Scopo del viaggio, la cui tappa principale sarà la Corea del Nord, è di promuovere le relazioni bilaterali tradizionalmente buone con i tre Paesi.

La responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) visiterà anche il posto di controllo lungo la linea di demarcazione con il sud, dove soldati svizzeri sono presenti da 50 anni.

Crisi nucleare e sviluppo

Nei suoi incontri con i responsabili nord-coreani, la consigliera federale affronterà il tema della crisi nucleare e visiterà progetti di aiuto allo sviluppo sostenuti da Berna.

La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) dispone dal 1999 di un ufficio di coordinamento nella Corea del nord.

La ministra ginevrina si recherà inoltre sulla linea di demarcazione fra le due Coree. Soldati svizzeri sono presenti in questa zona da quando un accordo di armistizio ha posto fine, nel 1953, alle ostilità fra i due paesi.

Una delegazione di ufficiali elvetici è presente alla frontiera di Panmunjon, nella zona smilitarizzata.

Corea del Sud e Cina

La Calmy-Rey si recherà in seguito brevemente anche a Seul e a Pechino, dove incontrerà diversi rappresentanti delle autorità.

Nella capitale della Corea del Sud, la Calmy-Rey terrà una conferenza presso la rinomata università femminile Ewha sulla politica esterna svizzera e sulla promozione della pace. In seguito inaugurerà il progetto culturale svizzero-coreano «Benchmarking».

In Cina, la consigliera federale avrà colloqui su questioni bilaterali e sulla situazione nella regione.

Complicazioni a causa della SARS

A causa dell’epidemia della polmonite atipica SARS, le autorità nordcoreane obbligano chiunque provenga da un altro paese asiatico a sottoporsi a un periodo di quarantena di dieci giorni.

La delegazione elvetica ha perciò dovuto rinunciare a fare scalo a Pechino per raggiungere Pyongyang, ha indicato il DFAE.

La consigliera federale e i suoi collaboratori sono quindi partiti a bordo del jet del Consiglio federale. Vista la limitata autonomia, per raggiungere la capitale nordcoreana l’aereo del governo deve fare scalo a Mosca e in Siberia.

Critiche per il volo in jet privato

I costi del viaggio con il jet governativo erano stati oggetto di recenti critiche sulla stampa.

Per il DFAE, si tratta invece di costi definiti «sostenibili», più bassi di quanto sostenuto sulla stampa.

D’altro canto, specifica il dipartimento, il volo di linea non è nemmeno stato preso in considerazione per evitare la quarantena, imposta dall’epidemia di polmonite atipica SARS diffusa in varie paesi asiatici.

swissinfo e agenzie

Il viaggio di Micheline Calmy-Rey, a bordo del jet del consiglio federale, ha suscitato critiche sulla stampa e da parte di alcuni ambienti politici elvetici: i costi del volo ammonterebbero a 200’000 franchi.

Ma il dipartimento degli estei (DFAE) ribadisce che tale cifra comprende anche i salari dell’equipaggio e altre spese, che sono già comprese nel bilancio del dipartimento della difesa.

D’altro canto, specifica il DFAE, un volo di linea sarebbe venuto a costare più dei 45’000 franchi, indicati in vari articoli di stampa.

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