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Uno sguardo al passato del clima

Un gruppo internazionale di studiosi, di cui fa parte anche un ricercatore svizzero, ha indagato su campioni estratti dalle nevi del Kilimangiaro.

Emergono risultati nuovi sul passato del clima tropicale. E una preoccupante proiezione per il futuro.

I primi campioni africani Hemingway li aveva amati così tanto da dedicare loro un racconto. Ma fra 15 o 20 anni potrebbero diventare soltanto un ricordo.

Intanto però le nevi del Kilimanjaro, la più alta montagna dell’Africa, sono diventate oggetto di una ricerca sul passato del nostro clima.

Il gruppo di studiosi che ha ottenuto questo risultato conta anche un partecipante elvetico, Jürg Beer, dell’Istituto Federale Svizzero per la Scienza e la Tecnologia dell’Ambiente (EAWAG) di Duebendorf, ed è stato guidato da Lonnie G. Thompson, della Ohio State University.

La loro ricerca è stata pubblicata sull’ultimo numero della prestigiosa rivista “Science”. La novità di questo studio sta nell’origine dei campioni: l’Africa.

Infatti i campioni di ghiaccio estratti in giro per il mondo per le ricerche climatologiche tropicali non sono numerosi. E in questo caso si tratta proprio dei primi campioni africani.

Una datazione precisa ma difficile

Dallo studio dei sei campioni estratti emerge un fatto importante: i ghiacci del Kilimanjaro iniziarono a formarsi 11.700 anni fa. Seguirono poi tre catastrofiche siccità nel continente africano: 8.300, 5.200 e 4.000 anni or sono.

Queste date sono state confermate dalla registrazione di eventi contemporanei avvenuti altrove nel mondo, registrazione effettuata con campioni indipendenti da quelli del Kilimanjaro.

Nondimeno la datazione assoluta è stata difficile, e ha sfruttato perfino la presenza di un isotopo radioattivo che può essere collegato a test nucleari avvenuti nel 1952.

Tre grandi siccità

Secondo i ricercatori, 9.500 anni fa il clima dell’Africa tropicale era assai più umido di quello attuale. Al punto che il lago Ciad, che oggi anche nei periodi migliori non supera i 20 mila chilometri quadrati, all’epoca raggiungeva i 350 mila: perfino più dell’attuale Mar Caspio.

Poi, pressappoco 8.300 anni or sono, iniziò un periodo di siccità durato almeno mezzo millennio. “Pensiamo che a quell’epoca i laghi africani si siano prosciugati”, spiega Thompson. Un secondo evento simile si ripeté 5.200 anni fa.

Gli antropologi ritengono che proprio in quel periodo abbiano cominciato a formarsi in quell’area le prime comunità umane stanziali. Infine, tre secoli di siccità hanno devastato la regione 4.000 anni or sono, colpendo anche la civiltà egizia e minando il potere dei faraoni.

Un addio alle nevi di Hemingway?

Usando il Global Positioning System e alcune mappe aeree, i ricercatori hanno pure scoperto che un triste destino attende i ghiacci del Kilimanjaro.

“Abbiamo riscontrato che i ghiacciai si sono abbassati di almeno 17 metri dal 1962”, osserva Thompson. E andando ancora più indietro nel passato si trovano conferme ulteriori: i 12 chilometri quadrati di estensione dei ghiacciai nel 1912 si sono ridotti nel 2000 a soli 2,6.

I cambiamenti sono assai rapidi: il bordo settentrionale dei ghiacciai, alto 50 metri, si è ritirato di 2 metri rispetto all’estensione del 2000. Perciò una quantità di ghiaccio impressionante è andata perduta.

Questi dati rinforzano le previsioni fatte da Thompson già un anno fa: entro 15 o 20 anni i ghiacciai del Kilimanjaro saranno scomparsi. Un destino che, forse a causa del riscaldamento globale, sembrano condividere con molti altri ghiacciai sparsi per il mondo.

Ma la questione non è così semplice. “I ghiacciai del Kilimanjaro non hanno molto in comune con quelli alpini delle medie latitudini”, precisa Douglas Hardy, dell’Università del Massachusetts.

Perciò bisognerà comprendere se e come l’intervento umano ha dato il proprio contributo. In ogni caso, in base alle osservazioni sul passato del clima e alle proiezioni per il futuro a breve e a medio termine, la conclusione è preoccupante: gli eventi che hanno provocato le drammatiche siccità del passato potrebbero ripetersi.

Oggi però il 75 per cento della popolazione mondiale vive nelle regioni tropicali. È urgente quindi stabilire che cosa è accaduto. Per poterlo, se possibile, prevenire.

Marco Cagnotti

Dal 1912 al 2000 i ghiacciai hanno ridotto la propria estensione da 12 a 2,6 chilometri quadrati;
Negli ultimi due anni il bordo settentrionale del ghiacciaio si è ritirato di 2 metri, su un’altezza di 50 metri.

Un gruppo internazionale di studiosi, di cui fa parte anche
un ricercatore svizzero, ha indagato sul passato del clima tropicale
usando i ghiacci del Kilimanjaro. Si è scoperto che i ghiacciai hanno iniziato a formarsi circa 11.700 anni fa.

I risultati ottenuti dicono che entro 15 o 20 anni le nevi e i ghiacciai del Kilimanjaro saranno scomparsi. Il progressivo scioglimento dei ghiacciai non può però ancora essere associato con certezza al riscaldamento globale.

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