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Uno sportello elettronico per le aziende

Joseph Deiss vuole aiutare le piccole e medie imprese, ma non con finanziamenti diretti Keystone

Le piccole e medie imprese occupano in Svizzera i due terzi delle persone attive, ma dispongono spesso di meno mezzi delle grandi aziende.

Il governo vuole ora migliorare le loro condizioni quadro e diventare anche un interlocutore diretto con uno sportello elettronico.

Il ministro dell’economia Joseph Deiss vuole creare delle condizioni di mercato migliori per le piccole e medie imprese (Pmi). Deiss ha presentato il suo progetto per la promozione delle Pmi venerdì a Berna.

Stando alle parole di Deiss, il Dipartimento federale dell’economia (Dfe) vuole prendere i panni dell’avvocato e diventare un centro di consulenza non burocratico per le Pmi. In Svizzera il 99,7 per cento delle imprese ha un numero d’impiegati inferiore alle 250 unità. In totale, le 300’000 Pmi svizzere occupano i due terzi dei lavoratori attivi nel territorio della Confederazione.

Alleggerire il carico amministrativo

Mentre i portabandiera dell’economia svizzera sono riusciti a svilupparsi autonomamente espandendosi sui mercati esteri, molte delle piccole e medie imprese svizzere sono costrette a fare affidamento sull’aiuto dello Stato. A pesare sui bilanci delle Pmi sono anche i costi amministrativi dovuti a tasse, certificati di lavoro ed assicurazioni sociali. In questo campo le imprese di dimensioni maggiori riescono ad ammortizzare meglio le spese.

Tra le misure concrete previste dal Dfe c’è la creazione, in autunno, di uno sportello elettronico dell’amministrazione pubblica. Le piccole e medie imprese potranno rivolgersi allo sportello elettronico 24 su 24. In questo modo dovrebbe essere alleggerito il carico amministrativo delle Pmi. Inoltre dovrebbero essere facilitate la fondazione e il finanziamento delle imprese, così come le esportazioni e i progetti innovativi.

Secondo i piani di Deiss, in futuro le Pmi dovranno rendere conto dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) solo una volta l’anno e non più quattro come finora. Le prescrizioni in materia di assicurazione sulla vecchiaia (AVS) e assicurazione sugli infortuni saranno unificate. Dovrebbero migliorare anche le opportunità di fondare nuove aziende e le capacità di quest’ultime di sopravvivere.

Foglio commerciale ufficiale su internet

La Confederazione non intende finanziare direttamente le imprese, ha detto Deiss. L’obiettivo è di dare alle Pmi le opportunità e l’assistenza necessarie a procurarsi dei capitali. Grazie ad una revisione della legge federale sulle imprese con capitale a rischio, si vuole rendere il finanziamento delle piccole e medie imprese più interessante da un punto di vista fiscale.

Il Foglio commerciale ufficiale, pubblicato per la prima volta nel 1883, è ora disponibile anche su internet. Una scelta che facilita in modo consistente la ricerca d’informazioni da parte delle aziende. Markus Tanner, direttore del progetto, parla di 60’000 consultazioni al giorno della versione elettronica del Foglio commerciale ufficiale.

swissinfo e agenzie

In Svizzera ci sono 300’000 piccole e medie imprese
Impiegano da due fino a un massimo di 250 persone
Rappresentano il 99,7% delle imprese svizzere

Recentemente, uno studio commissionato dalla Confederazione ha puntato il dito sulla politica di credito delle grandi banche, sempre più sfavorevole alle piccole e medie imprese.

Negli ultimi anni i limiti di credito delle grandi banche alle Pmi sono stati abbassati del 29,7% e ammontano ora a 144,7 miliardi di franchi. Le banche cantonali per contro, hanno aumentato la loro quota del 6,5% (107,3 miliardi).

L’UBS e il Credit Suisse Group hanno reagito in modo deciso all’accusa di applicare una politica di credito troppo restrittiva nei confronti delle Pmi. Secondo loro la diminuzione dell’ammontare dei crediti è dovuta al calo della domanda conseguente alla cattiva situazione congiunturale.

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