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Uno stimolo per lo spirito imprenditoriale

Concretizzare le proprie idee dopo gli studi: servono coraggio e soldi. epfl

La Confederazione lancia un nuovo programma di formazione che, in quattro anni, dovrebbe permettere di creare 400 nuove piccole aziende.

La Svizzera vuole così stimolare i giovani studenti a ritrovare il gusto del rischio e dell’innovazione per creare la propria impresa.

“Inizialmente è difficile disporre di coraggio e denaro a sufficienza per buttarsi”, rileva Armand Lombard, presidente di Genilem, organizzazione romanda a sostegno dei neo-imprenditori.

“Per molti giovani è più facile farsi assumere da grandi imprese. Tuttavia le idee innovative non mancano. Noi, ad esempio, siamo sommersi da buoni progetti”.

Secondo Lombard, l’iniziativa di Berna che, tramite il programma “venturelab”, intende sensibilizzare i giovani ancora durante la fase di formazione, va dunque nella buona direzione.

Voglia d’indipendenza

«Non è certo compito dello Stato sconfinare nell’attività di un’azienda ma esso può migliorare le condizioni base, apportare un sostegno e creare un contesto favorevole», commenta Johannes Kaufmann, vicedirettore dell’Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT).

Il Paese ha bisogno di «più persone disposte a rischiare, che raccolgano la sfida della costituzione di una nuova impresa e che dispongano del know-how necessario per portarla al successo», dichiara Kaufmann.

Per questo Consiglio federale e Parlamento hanno deciso di avviare un programma di formazione nell’ambito del Messaggio sul promovimento dell’educazione, della ricerca e della tecnologia per gli anni 2004-2007.

In sostanza si tratta di dare una mano a chi ha volontà, intraprendenza, spirito d’iniziativa ed un’adeguata formazione. Ed incoraggiare così gli studenti a compiere il passo verso l’indipendenza.

16 milioni per quattro anni

“Venturelab», in un primo tempo dedicato soltanto alla tecnologia di punta, sarà dotato di 16 milioni di franchi che serviranno a finanziare corsi e seminari, organizzati prevalentemente dall’Istituto IFJ di San Gallo.

“Questi corsi saranno gratuiti e permetteranno d’apprendere tutto quel che serve per fondare un’azienda”, dice a swissinfo Roman Balzan, responsabile di progetto presso l’IFJ.

“Ad esempio, come concretizzare delle idee, ottenere finanziamenti, cercare dei clienti,…”.

Durante la formazione si cercherà di mettere in contatto gli studenti delle facoltà tecniche ed economiche con giovani imprenditori che hanno concluso le scuole universitarie professionali.

Elemento centrale dell’iniziativa sarà la piattaforma internet www.venturelab.ch, inaugurata proprio lunedì, dove si possono trovare informazioni e consigli preziosi.

Più aperti al rischio

Con questa iniziativa, la Confederazione vuole da un lato mostrare agli studenti delle varie università che la costituzione e la gestione di una ditta individuale possono costituire una prospettiva attraente e remunerativa.

Dall’altro si cerca di preparare gli studenti, i giovani imprenditori e chi ha già fondato un’azienda a fronteggiare le sfide dell’imprenditoria.

Gli obiettivi di «venturelab» sono piuttosto ambiziosi: ogni anno si prevede di sensibilizzare all’imprenditoria 1500 studenti delle Scuole universitarie professionali e di formare 500 giovani imprenditori nella gestione aziendale.

Il tutto per favorire la creazione di diverse centinaia di nuove imprese di successo e, quindi, di posti di lavoro.

swissinfo e agenzie

Il 99.7% delle aziende svizzere occupano meno di 250 persone;
In Svizzera esistono circa 310’000 aziende di diritto privato.

Secondo l’Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT), la Svizzera non dispone di un sufficiente numero d’imprenditori.

Da parte sua Avenir Suisse, una fondazione indipendente vicina agli ambienti economici, aveva recentemente rilevato come la capacità di rischiare ed innovare degli svizzeri non fosse più sufficiente.

In febbraio, l’Accademia svizzera per le scienze tecniche, dopo aver studiato da vicino il modello di successo finlandese (paese che occupa i primi posti nelle classifiche internazionali sia in termini di competitività che d’innovazione), aveva chiesto la creazione di una fondazione pubblica dotata di almeno 300 milioni di franchi, per mettere a disposizione delle giovani imprese quel capitale a rischio di cui, solitamente, non dispongono.

La Confederazione, tramite il programma “venturelab” annunciato lunedì e dotato di 16 milioni di franchi su quattro anni, si muove ora concretamente nella medesima direzione.

Per tentare di stimolare un maggior numero di giovani studenti a mettersi in proprio nel settore delle nuove tecnologie.

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