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Milioni di fiale per vaccini anti Covid-19 vengono sterilizzate nella campagna friburghese

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Tutta l'attenzione è puntata su Lonza, dopo che l'azienda ha cominciato a produrre su larga scala il vaccino anti-Covid di Moderna nel suo stabilimento a Visp, in Vallese. Ma altri attori svizzeri meno conosciuti svolgono un ruolo cruciale nella complessa catena che deve permettere di vaccinare rapidamente gran parte della popolazione. È il caso della piccola impresa a conduzione familiare Medistri.

A due passi da Avenches, l’antica capitale dell’Elvezia romana, e dall’aeroporto militare di Payerne, la base principale delle Forze aeree svizzere, il villaggio di Domdidier conta poco più di 3000 abitanti. Ma la sua zona industriale somiglia piuttosto a quella di una città di medie dimensioni. Fabbriche, depositi, e società di trasporto hanno rimpiazzato in qualche anno soltanto le terre che prima venivano usate per la coltivazione di patate o barbabietole. 

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L’autostrada in prossimità, terminata nel 2001, e gli sforzi per la promozione economica del canton Friborgo, hanno permesso di attirare numerose aziende. Tra queste Medistri, una ditta familiare specializzata nella sterilizzazione a gas di dispositivi medici e farmaceutici.

“I prodotti che sterilizziamo sono trasportati con mezzi pesanti da tutta la Svizzera e dai Paesi europei vicini. In più, il nostro fornitore di gas si trova proprio qui di fronte. Questa posizione è dunque abbastanza ideale”, spiega Shoko Nilforoushan, fondatrice e direttrice della società.

Rapidità e flessibilità

D’origini iraniane, Shoko Nilforoushan è arrivata a Losanna a 19 anni per studiare in una scuola internazionale. Si è in seguito specializzata nel design industriale, in Svizzera e negli Stati Uniti, prima di lanciarsi in una carriera nell’industria farmaceutica. Nel 2006, la voglia di camminare con le proprie gambe l’ha spinta a fondare Medistri. “Ci sono voluti due anni per ottenere le certificazioni e le qualifiche necessarie. Nell’ambito farmaceutico e medico è un processo davvero molto lungo.”

“La nostra rapidità e flessibilità sono degli atout decisivi per i nostri clienti, che devono già confrontarsi con processi di fabbricazione estremamente lunghi.”

Shoko Nilforoushan, fondatrice e direttrice di Medistri

Dotata di un capitale di 2,5 milioni di franchi, Medistri è evoluta in maniera costante. Ad oggi conta più di 65 impiegati e ha recentemente investito 8 milioni per raddoppiare le capacità della sua fabbrica. Malgrado i costi operativi elevati e il franco forte, la società friburghese è riuscita a ritagliarsi uno spazio in una nicchia di mercato già ben occupata da grandi multinazionali.

“Siamo ovviamente più cari dei nostri concorrenti europei, ma molto più flessibili e rapidi. Si tratta di atout decisivi per delle società mediche che devono già confrontarsi con dei processi di fabbricazione estremamente lunghi”, sottolinea Shoko Nilforoushan.

220 milioni di fiale da sterilizzare

Piccola media impresa finora discreta nel brulicante ecosistema delle medtech in Svizzera, Medistri si è fatta conoscere in gennaio, quando le campagne di vaccinazione anti-Covid su larga scala hanno preso avvio in varie parti del mondo.

I macchinari dell’azienda funzionano 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per sterilizzare milioni di fiale che saranno in seguito riempite con i vaccini contro la Covid-19 nei centri di riempimento europei.

Nel 2021, l’azienda dovrebbe dunque sterilizzare circa 220 milioni di piccoli contenitori in vetro. L’anno scorso, prevedendo l’arrivo del vaccino anti-Covid, tre dei cinque principali fabbricanti di fiale in vetro europei avevano già raddoppiato i loro ordini presso Medistri. “Siamo i soli in Svizzera a poter trattare un tale volume”, spiega Shoko Nilforoushan.

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un uomo davanti alla camera di sterilizzazione

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La sterilizzazione delle fiale di vaccino spiegata in 2 minuti

Questo contenuto è stato pubblicato al Gran parte delle fiale di vetro prodotte per contenere il vaccino anti-Covid sono sterilizzate da Medistri, una piccola azienda familiare nel Canton Friburgo.

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Un’azienda familiare

Anche se la sterilizzazione rappresenta quasi la metà delle attività dell’azienda, Medistri dispone anche di un laboratorio certificato da Swissmedic, dove vengono realizzati dei test di biocompatibilità e dei controlli di qualità sui dispositivi medici e i loro imballaggi.

Malgrado le offerte d’acquisto che si moltiplicano, la società resta per ora saldamente radicata nel territorio friburghese. “Non abbiamo creato quest’azienda per venderla, vogliamo tenerla in mano familiare”, assicura Shoko Nilforoushan. Nel 2010, Ali Nilforoushan ha raggiunto la sorella per gestire l’aspetto finanziario di Medistri. Il figlio di Shoko Nilforoushan, Sean Ghafourian, si occupa dello sviluppo marketing della società.

La famiglia Nilforoushan non manca certo di idee per il futuro. Le parcelle adiacenti all’edificio aziendale, che occupa già una superficie di 6’500 m2, sono state acquistate in vista di un’eventuale espansione. “Ad un certo punto abbiamo valutato un’estensione in Europa dell’est, ma per finire abbiamo deciso di concentrarci sulla Svizzera e sullo sviluppo delle attività di laboratorio con grande valore aggiunto”, spiega Ali Nilforoushan.

Minacce di carenza

In caso di necessità, Medistri si dice pronta ad aumentare rapidamente le sue capacità di trattamento del 20%. Le preoccupazioni attuali concernono più che altro i fabbricanti di contenitori in vetro, confrontati con una sfida senza precedenti.

Si stima che nel 2021 ci vorranno circa 10 miliardi di fiale supplementari per accogliere il vaccino anti-Covid, oltre ai 25 miliardi d’unità che sono generalmente usati per contenere le varie dosi di medicinali o vaccini. “Alcune materie prime sono già scarse e la gara tra nazioni per accaparrarsi le preziose fiale è agguerrita”, nota Shoko Nilforoushan. 

Per far fronte alla minaccia, una soluzione potrebbe venire dalle fiale contenenti più dosi o dalle fiole ibride fatte di vetro e plastica. In entrambi i casi, dei dispositivi che transiteranno senza dubbio dal piccolo villaggio di Domdidier.

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