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Velocità e inquinamento

L’estate 2003 è stata la più calda mai registrata in Svizzera.

Nel Canton Ticino le concentrazioni di ozono superavano continuamente e di gran lunga i valori limite.

L’11 agosto 2003 le autorità ticinesi hanno perciò introdotto una riduzione della velocità massima sulla rete delle strade nazionali del Cantone ad 80 km/h. Il giorno seguente anche il Canton Grigioni si è associato a questo provvedimento.

Questa misura d’urgenza è stata introdotta grazie alla Legge federale sulla circolazione stradale che prevede la possibilità di applicare simili provvedimenti non solo in caso di incidenti o di cattive condizioni stradali, ma anche per contrastare superamenti di valori d’allarme delle immissioni atmosferiche.

Privilegiare misure a lungo e medio termine

Tuttavia, queste misure temporanee possono rimanere in vigore per una durata massima di 8 giorni; trascorso tale periodo è necessario consultare le autorità federali. In effetti, la Confederazione punta soprattutto sulle misure a medio e lungo termine per migliorare la qualità dell’aria in Svizzera e non condivide sempre provvedimenti a breve termine che hanno un carattere d’urgenza.

Ad ogni modo in Ticino la misura è stata sospesa dopo 6 giorni, grazie a un peggioramento delle condizioni meteorologiche.

Ma quali sono stati i suoi effetti sulla qualità dell’aria? Per quanto riguarda le concentrazioni di ozono e polveri fini non si è notato un particolare miglioramento. La misura ha invece condotto ad una riduzione significativa delle concentrazioni di ossidi di azoto.

L’effetto della moderazione della velocità è stato così quantificato in una riduzione delle emissioni di ossidi di azoto di circa il 21% lungo la tratta autostradale ticinese.

Le autorità sperano però di aver raggiunto anche un altro scopo importante: sensibilizzare la popolazione affinché assuma comportamenti più adeguati dal punto di vista ambientale in un periodo di eccezionali condizioni meteorologiche e di smog estivo.

swissinfo, Nenad Stojanovic, Lugano

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