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Verso un nuovo equilibrio dei poteri

Il WEF è giunto alla sua 37esima edizione Keystone

Il Forum economico mondiale (WEF) di Davos verterà quest'anno sul «nuovo equilibrio dei poteri nel mondo».

Oltre 2000 personalità degli affari, della politica, delle scienze e della società civile si riuniranno la prossima settimana nella stazione turistica grigionese. Fra loro Tony Blair, Angela Merkel e quattro consiglieri federali elvetici.

Politica energetica e evoluzione demografica: saranno questi i temi forti della 37esima edizione del WEF di Davos (dal 24 al 28 gennaio). Lo hanno indicato mercoledì gli organizzatori della manifestazione in una conferenza stampa tenutasi alla sede del WEF di Cologny (canton Ginevra).

Il mondo è in evoluzione e i poteri si spostano a tutti i livelli. Il programma intende quindi riflettere la situazione attuale e per questo motivo il tema del Forum di quest’anno è «L’evoluzione nell’equilibrio delle forze», ha indicato Klaus Schwab, presidente e fondatore del WEF.

Nei dibattiti occuperanno uno spazio significativo anche i nuovi attori dell’economia mondiale come Cina, India, e Brasile ma anche l’Africa.

Politica energetica

«Il problema dei cambiamenti climatici, parte integrante dei lavori del Forum, si è imposto soprattutto dopo il G8 di Gleneagle dello scorso anno», spiega a swissinfo Ged Davis, direttore del Centro per l’intuizione strategica WEF.

«È nostra intenzione mettere a disposizione dei membri del G8 di Tokyo del prossimo anno una visione di quanto auspicato dalla comunità degli affari nell’ambito della regolamentazione energetica. A Davos, ma anche nel corso dell’anno, saranno elaborate proposte concrete», ha aggiunto Davis.

Medio Oriente

Al Forum parteciperanno in totale 24 capi di Stato e di governo, nonché 85 ministri e centinaia di manager.

Fra le personalità presenti spiccano i nomi del primo ministro inglese Tony Blair, della cancelliera tedesca Angela Merkel, nonché del presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva, di quello sudafricano Thabo Mbeki e del palestinese Mahmud Abbas. Dal canto suo Israele sarà rappresentato a Davos dalla ministra degli esteri Tzipi Livni.

La presenza nella località turistica grigionese di palestinesi, israeliani, giordani, iracheni e iraniani potrà servire, si augura Ged Davis, ad alimentare il dibattito e a favorire la comprensione reciproca.

«Attualmente, quella mediorientale è a parer mio la questione cruciale per il mondo. I membri di questi paesi avranno durante il WEF l’opportunità di costruire qualcosa insieme. Ma occorre ricordare che negli ultimi due-tre anni la situazione si è fatta più complessa», aggiunge Davis.

Quattro ministri a Davos

A Davos saranno pure presenti quattro membri del Consiglio federale: Micheline Calmy-Rey, Doris Leuthard, Hans-Rudolf Merz e Samuel Schmid.

«Oltre al discorso di avvio al Forum, la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey interverrà una seconda volta durante i quattro giorni della manifestazione», ha dichiarato Lars Knuchel, portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri.

«Micheline Calmy-Rey approfitterà delle giornate del WEF per curare contatti bilaterali ad alto livello», ha aggiunto. Inoltre, la presidente della Confederazione parteciperà all’Open Forum, dove aprirà la discussione sul tema «società multiculturale».

Il ministro delle finanze Merz – ha detto la sua portavoce Elisabeth Meyerhans Sarasin – incontrerà responsabili del mondo dell’economia. In programma sono previsti anche colloqui con il ministro tedesco delle finanze Peer Steinbrück e con il commissario al mercato interno dell’Unione europea Charlie McCreevy.

Dal canto suo, Samuel Schmid visiterà le truppe presenti a Davos per garantire la sicurezza. Il ministro della difesa ha inoltre in agenda due incontri: uno con il ministro americano per la sicurezza interna Michael Chertoff e l’altro con il ministro neozelandese della difesa e del commercio Philip Goff.

Infine, un importante appuntamento attende pure la consigliera federale Doris Leuthard. La ministra dell’economia sarà impegnata nel tradizionale incontro dei ministri dell’Organizzazione mondiale del commercio che si tiene a margine del WEF.

swissinfo e agenzie

Nel 2006, il parlamento elvetico ha accettato di far ricorso al massimo a 5000 soldati per dare una mano alle autorità cantonali grigionesi dal 15 al 29 gennaio.

Rispetto ad un normale corso di ripetizione, l’impiego dei militari durante il WEF comporta costi supplementari pari a due milioni di franchi.

Durante il forum, lo spazio aereo sarà controllato dall’aviazione elvetica e austriaca. Dal 23 al 29 gennaio, uno spazio di 46 chilometri di raggio sarà chiuso al traffico.

I costi legati alla sicurezza ammontano in totale a 8 milioni di franchi.

Una sorta di stato d’emergenza regnerà a Davos e dintorni durante il Forum economico mondiale (WEF). Numerose zone saranno delimitate con del filo spinato, in particolare il Centro dei congressi.

All’interno delle zone dall’accesso limitato, saranno tollerate solamente le persone autorizzate. Si tratta principalmente dei partecipanti al forum e dei residenti.

Dal punto di vista del traffico, numerose vie e tratti di strada saranno chiusi, alcune fermate del bus spostate e i parcheggi soppressi.

Gli amanti degli sport invernali potranno continuare a praticare i loro hobby, ma dovranno confrontarsi a controlli d’identità, del veicolo e dei bagagli ad ogni punto di accesso.

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