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Verso una gestione unica dei prodotti chimici

La Convezione di Rotterdam regola attualmente il commercio di 41 prodotti chimici Keystone

I firmatari della Convenzione di Rotterdam hanno accettato di considerare la proposta svizzera di riunire in un unico segretariato le tre convenzioni dell'ONU.

La Svizzera è inoltre stata confermata alla presidenza del comitato incaricato di registrare nella Convenzione i prodotti chimici particolarmente pericolosi.

Per una strana coincidenza, il ginevrino Philippe Roch ha chiuso a Roma la seconda Conferenza delle Parti della Convenzione di Rotterdam, nel suo ultimo giorno alla testa dell’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP).

«Il comitato, la cui presidenza è stata affidata alla Svizzera, sarà diretto per un anno da Bettina Hitzfeld (collaboratrice dell’UFAFP alla Divisione sostanze, suolo e biotecnologia, ndr)», ha comunicato Roch.

Evitare i doppioni

I rappresentanti delle Parti hanno pure accettato di valutare la possibilità di creare un Segretariato unico per le tre Convenzioni dell’ONU concernenti i prodotti chimici (Convenzione di Rotterdam, Convenzione POP sugli inquinanti organici persistenti e Convenzione di Basilea sul controllo delle esportazioni dei rifiuti pericolosi), tutte con sede a Ginevra.

«Vogliamo evitare i doppioni, in particolare dal punto di vista amministrativo e strategico», ha detto a swissinfo Philippe Roch.

Una decisione in tal senso è attesa per la prossima conferenza, in programma dal 9 al 13 ottobre 2006 a Ginevra.

Proteggere uomo e ambiente

La Convenzione di Rotterdam regola l’importazione e l’esportazione di pesticidi e prodotti chimici particolarmente tossici. Il suo scopo è ridurre i rischi per l’ambiente e la salute.

Per il momento, sono 41 i prodotti chimici (insetticidi, prodotti fitosanitari e prodotti chimici industriali) inclusi nella Convenzione; quest’anno, nessun altro prodotto è stato aggiunto alla lista.

Le nuove proposte saranno esaminate da un gruppo di esperti nel mese di febbraio. Attualmente, solo un prodotto pone problemi: l’amianto crisotilo, un derivato dell’amianto.

«Contro il suo inserimento nella lista vi sono molte resistenze da parte degli ambienti economici», ha spiegato Roch.

L’addio di Roch

Come indicato, con questa presenza a Roma termina anche l’era Roch in seno all’UFAFP, dopo 13 anni di lavoro.

Tracciando un breve bilancio della sua attività in veste di direttore dell’ufficio, Philippe Roch ha espresso soddisfazione per essere riuscito a far adottare o rinnovare le principali leggi ambientali della Confederazione.

Per il futuro, il ginevrino prevede di impegnarsi ancora in favore della natura. A questo proposito, Roch ha già accettato di partecipare alla creazione di un nuovo Istituto sull’ambiente e lo sviluppo sostenibile all’Università di Ginevra.

swissinfo e agenzie

La Convenzione di Rotterdam, in vigore dal 2004, si occupa del commercio internazionale di alcuni prodotti chimici pericolosi: in particolare, l’esportazione dei prodotti più tossici è autorizzata solamente se il paese importatore ha dato il suo assenso preliminare in conoscenza di causa.

La Convenzione di Stoccolma (Convenzione POP) mira alla riduzione dell’impiego degli inquinanti organici persistenti (POP), un gruppo di composti chimici che si degradano molto lentamente nell’ambiente (tra i più tristemente famosi, il DDT, i PCB e le diossine).

La Convenzione di Basilea riguarda il controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e la loro eliminazione.

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