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Violenza domestica: la polizia dovrà intervenire

Dal 1° aprile la violenza domestica è perseguibile d'ufficio swissinfo.ch

Finora, in Svizzera, gli atti di violenza all'interno delle mura domestiche erano considerati fatti privati. Ma dal primo aprile verranno perseguiti d'ufficio.

In alcuni cantoni si vorrebbe inoltre introdurre un divieto di accesso, per tener lontane dalle abitazioni le persone violente.

In questi giorni, l’opinione pubblica francese è scossa da un caso che di per sé non ha niente di eccezionale: un uomo ha ucciso a botte la sua donna.

Di eccezionale ci sono soltanto i nomi, visto che si tratta del cantante rock Bertrand Cantat, che la scorsa estate aveva picchiato la sua compagna, l’attrice Marie Trintignant, provocandole ferite mortali.

Nel corso del processo, Cantat ha cercato di sminuire la sua violenza, affermando tra i singhiozzi di aver sempre amato la sua compagna e di pensare a lei «ogni secondo».

Ma le conclusioni del medico legale sono chiare: si è trattato di un atto di violenza particolarmente aggressivo. «Sembrava reduce da un incontro di pugilato», ha dichiarato il medico del pronto soccorso.

La più frequente causa di morte

In Francia, il caso Trintignant ha contribuito a ravvivare il dibattito pubblico sul tema della violenza. Ora si discute di studi dei quali prima nessuno parlava, ora i giornali ne pubblicano i dati: in Francia, ogni mese sei donne muoiono per le percosse subite dai loro mariti.

Ma la Svizzera non è da meno, visto che ogni anno sono una quarantina le donne ammazzate di botte.

Su scala mondiale, secondo l’ONU, la violenza sulle donne è addirittura la causa di morte più frequente tra le donne dai 15 ai 44 anni di età.

E non esistono differenze di carattere sociale: ci sono donne picchiate sia in ambienti modesti, sia tra gli accademici. L’unica differenza sta nel fatto che, in un appartamento d’affitto, i vicini se n’accorgono prima che nella villetta di un quartiere residenziale.

Anche la Svizzera si adegua

Dal primo aprile, anche in Svizzera la violenza domestica è un delitto perseguibile d’ufficio. Di conseguenza, le trasgressioni a danno di moglie e compagne non saranno più considerate come fatti privati, ma verranno perseguite d’ufficio.

Finora si partiva dal principio che fossero le stesse donne a dover procedere contro il proprio persecutore, spiega a swissinfo Claudia Meier, dell’organizzazione delle Case per le donne vittime di reati.

Ma spesso, per paura o perché non abbastanza indipendenti, le donne non ce la facevano a denunciare il proprio partner. E molte di coloro che s’erano decise a farlo, avevano poi ritirato la denuncia.

La denuncia è soltanto l’inizio

Ora, in molti cantoni si sta pensando di modificare il diritto di polizia, per poter allontanare dalla dimora comune gli uomini violenti.

Finora era solitamente la donna che, per sfuggire alla violenza, doveva cercarsi un altro alloggio. E spesso, trovava rifugio per qualche giorno proprio in una casa per le donne.

Ma queste istituzioni hanno pochi mezzi e pochi posti disponibili, e dopo qualche notte le donne – spesso accompagnate dai propri bambini – devono cercarsi un’altra soluzione.

Devono andarsene i colpevoli, non le vittime

Il diritto di allontanamento cambia ora la situazione: non è più la vittima, ma il colpevole che deve lasciare il domicilio, almeno per dieci giorni. O più, se il tribunale civile accetta la relativa richiesta da parte della vittima.

Questo diritto di allontanamento è già stato introdotto nei cantoni di San Gallo e Appenzello Esterno, che hanno fatto buone esperienze. E i risultati sono impressionanti.

A San Gallo, in soli dieci mesi, la polizia è dovuta intervenire 400 volte per violenza domestica, e nella metà dei casi i colpevoli sono stati allontanati dal domicilio o provvisoriamente incarcerati.

Tuttora necessarie le case per le donne

Claudia Meier approva l’inasprimento del codice civile, che definisce «una pietra miliare nella lotta contro la violenza domestica».

Oltre al quadro legale, bisogna però sviluppare e coordinare la consulenza, l’aiuto medico, l’assistenza nelle case per le donne e il sostegno finanziario.

«Ma non ci sarà meno bisogno delle case per le donne. Anche in caso di allontanamento del partner, un soggiorno in una casa per le donne può assicurare una protezione migliore che nella propria abitazione.

E nel caso di donne traumatizzate con i loro bambini, il fatto di abitare in un ambiente neutro aiuta spesso a riacquistare la calma.»

swissinfo, Katrin Holenstein
(traduzione dal tedesco: Fabio Mariani)

In Svizzera, una donna su cinque è picchiata almeno una volta dal proprio partner.

Quasi una donna su due è sottoposta a violenza psichica.

Ogni anno in Svizzera una quarantina di donne muoiono in seguito alle percosse subite.

Dal 1° aprile 2004, la violenza domestica è un delitto perseguibile d’ufficio.

Finora erano le vittime a dover sporgere denuncia.

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