La Commissione del Nazionale insiste su un controprogetto all’iniziativa “Sì all’Europa”
Il «time out» durante l'estate non ha cambiato niente. Così il presidente della Commissione affari esteri del Consiglio nazionale, Walter Frey (UDC/ZH), ha commentato l'esito del voto commissionale: 15 favorevoli e 8 contrari.
La patata bollente di un controprogetto indiretto «Sì all’Europa!», già bocciata da entrambe le Camere, torna nuovamente al Consiglio degli Stati, che si era già pronunciato contro quest’idea.
Per il consigliere nazionale Ulrich Fischer (PLR/AG), che si è espresso a nome della minoranza commissionale, la rinuncia a un controprogetto sarebbe stata «utile all’interno del paese e non avrebbe arrecato danni nelle relazioni estere. All’interno – ha precisato – avrebbe avuto il pregio di lasciar riposare gli animi». L’immagine del paese in Europa non dipende, secondo Fischer, da una proposta di controprogetto.
Di parere opposto il consigliere nazionale Jean-Claude Rennwald (PS/JU), per cui un mancato controprogetto nuocerebbe alla Svizzera, soprattutto in termini di apprezzamento all’estero. Secondo Rennwald, d’altronde, il fatto che nessun parlamento nazionale dei Quindici abbia ratificato il trattato sulla libera circolazione è un segnale della posizione attendista dell’Unione europea. Il parlamentare giurassiano ha detto di sperare che la pausa di riflessione estiva renda gli animi al Consiglio degli Stati più concilianti in materia.
Il 7 giugno scorso il Consiglio Nazionale aveva respinto l’iniziativa «Sì all’Europa!» e approvato un controprogetto indiretto, non sottoposto a referendum, che avrebbe lasciato al Consiglio federale la competenza di decidere il momento opportuno per avviare i negoziati in vista di un’adesione. Il controprogetto era stato proposto dal PDC e preferito a una miriade di altre proposte, tra cui quella del Governo, che invero, era assai simile.
Una settimana dopo, il 15 giugno, il Consiglio degli Stati si era mostrato ben più prudente in materia di integrazione, respingendo l’iniziativa e non entrando in materia su un controprogetto indiretto. Il 19 giugno la Camera del popolo era tornata sul tema, accogliendo una mozione d’ordine di Rennwald, che chiedeva di rinviare l’esame delle divergenze con gli Stati solo dopo una pausa di riflessione, che ora la commissione affari esteri del Nazionale ha dunque ultimato.
Il comitato d’iniziativa – hanno spiegato gli oratori -attenderà ora il dibattito di quest’autunno al Consiglio degli Stati, che dovrà in primo luogo deliberare sul principio di un controprogetto e, in seguito, del suo contenuto. «Il comitato deciderà di un eventuale ritiro dell’iniziativa – hanno concluso i membri della commissione- solo quando disporrà di tutti gli elementi sulla faccenda.»
swissinfo e agenzie
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