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Votazioni: l’iniziativa di Franz Weber seduce gli svizzeri

Il 61% degli intervistati è favorevole ad una limitazione delle residenze secondarie in Svizzera Keystone

L'iniziativa per una limitazione delle abitazioni secondarie gode di ampi sostegni, mentre sembra condannata la proposta in favore di sei settimane di vacanza. È quanto risulta dal primo sondaggio per le votazione federali dell’11 marzo. Ancora molto incerti i dati relativi agli altri tre oggetti.

L’istituto di ricerche politiche gfs.bern ha presentato venerdì il suo primo sondaggio – commissionato dall’ente pubblico radiotelevisivo SRG SSR – sui cinque temi sottoposti alle prossime votazioni federali. Dall’inchiesta, realizzata intervistando 1208 persone, emergono due fatti salienti.

Il primo elemento riguarda il forte sostegno ottenuto finora dall’iniziativa “Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie!”. La proposta, lanciata dall’organizzazione Helvetia Nostra dell’ecologista vodese Franz Weber, mira a limitare il numero delle abitazioni secondarie ad un massimo del 20% rispetto al totale delle unità abitative che si trovano in ogni Comune.

“Città fantasma”

Secondo il sondaggio, il 61% degli intervistati accetterebbe questa proposta. Gli avversari non superano attualmente il 27%, mentre gli indecisi si situano sul 12%.

“L’alta percentuale di partecipanti al sondaggio disposti ad appoggiare l’iniziativa dimostra che i problemi sollevati dai suoi promotori sono in buona parte sentiti dalla popolazione”, rileva Claude Longchamp, direttore dell’istituto gfs.bern.

Diversi dati dell’inchiesta lo confermano. Ad esempio, l’85% delle persone interrogate condivide la tesi, secondo la quale i comuni con molte residenze secondarie si stanno trasformando in “città fantasma”. L’84% reputa inoltre che la moltiplicazione delle abitazioni secondarie sta spingendo al rialzo i prezzi degli immobili. Il 77% ritiene che queste costruzioni stanno deformando il paesaggio.

Pronostico ancora aperto

Nonostante i vasti consensi raccolti attualmente, per i promotori dell’iniziativa è ancora troppo presso per cantare vittoria. “I dati attuali non costituiscono ancora un pronostico affidabile”, dichiara Claude Longchamp.

Il direttore dell’istituto gfs.bern ricorda a questo proposito, che la campagna politica in vista di una votazione tende, nella maggior parte dei casi, ad indebolire il campo dei sostenitori di un’iniziativa e a rafforzare i suoi oppositori. Durante la campagna vengono infatti alla luce i problemi legati all’applicazione delle proposte avanzate dalle iniziative, ciò che favorisce gli avversari.

No a più vacanze

Se il destino dell’iniziativa sulle residenze secondarie rimane aperto, quello dell’iniziativa in favore di un minimo di sei settimane di vacanza sembra invece già segnato. In base al sondaggio, il 55% degli intervistati è contrario a questa proposta, mentre solo il 39% è favorevole e il 6% rimane indeciso.

Tenendo conto del fenomeno di erosione citato qui sopra, le possibilità di successo dell’iniziativa sostenuta dalla sinistra e dai sindacati sono quasi inesistenti. Le persone interrogate si mostrano piuttosto sensibili agli argomenti degli oppositori. Per la maggior parte di loro, l’introduzione di due settimane supplementari di vacanza aumenterebbero lo stress durante il lavoro e ridurrebbe la competitività economica della Svizzera.

Si noti che non è la prima volta che gli svizzeri respingono un’iniziativa favorevole ad una riduzione del tempo di lavoro. Alcuni anni fa, avevano rifiutato la proposta di ridurre l’orario della settimana lavorativa. Per Claude Longchamp, questo risultato non è sorprendente.

“La maggioranza della popolazione considera che il lavoro è un valore importante e che lavorare permette di avere successo”, osserva il direttore dell’istituto gfs.bern. “L’etica protestante del lavoro si è imposta in Svizzera. Inoltre, se un progetto minaccia l’economia, gli svizzeri in genere votano per difendere gli interessi economici piuttosto che per sostenere i loro interessi personali”.

Grande incertezza per gli altri tre temi

Il sondaggio non lascia ancora intravedere una tendenza chiara per quanto riguarda gli altri tre temi sottoposti a votazione federale il prossimo 11 marzo, nonostante dei primi dati relativamente favorevoli.

L’iniziativa che chiede di favorire fiscalmente il risparmio per l’acquisto di un’abitazione primaria o per la rinnovazione ecologica di un edificio verrebbe accettata dal 55% degli intervistati. Il 22% la respinge e il 23% si dichiara indeciso.

Il 55% delle persone interrogate sostiene anche il nuovo decreto federale sui giochi in denaro, che mira ad attribuire chiaramente le competenze della Confederazione e dei Cantoni in quest’ambito. Il 21% è contrario e il 24% non ha ancora un’opinione precisa.

Ancora più incerto l’esito della nuova legge che mira ad introdurre un prezzo fisso dei libri. Questa proposta verrebbe approvata dal 48% degli svizzeri, mentre il 39% la respingono. La scelta degli indecisi, il 13%, sarà quindi decisiva.

“Nel caso del prezzo dei libri, ci troviamo confrontati ad una situazione molto complessa”, afferma Claude Longchamp. “Soprattutto perché non vi è un accordo a livello politico. Il governo si era opposto alla nuova legge, mentre il parlamento era favorevole”.

L’inchiesta è stata realizzata tra il 23 e il 28 gennaio 2012.

Sono state intervistate per telefono 1’208 persone.

Per ragioni legate alla protezione dei dati, le autorità non mettono a disposizione le coordinate degli svizzeri dell’estero, che non vengono quindi presi in considerazione dal sondaggio.

Il margine d’errore previsto dal sondaggio è di +/- 2,9%.

Residenze secondarie: favorevoli 34%, piuttosto favorevoli 27%, contrari 13%, piuttosto contrari 14%, indecisi 12%

Risparmio per l’alloggio: favorevoli 24%, piuttosto favorevoli 31%, contrari 10%, piuttosto contrari 12%, indecisi 23%

6 settimane di vacanza: favorevoli 23%, piuttosto favorevoli 16%, contrari 35%, piuttosto contrari 20%, indecisi 6%

Giochi in denaro: favorevoli 27%, piuttosto favorevoli 28%, contrari 9%, piuttosto contrari 12%, indecisi 24%

Prezzo dei libri: favorevoli 27%, piuttosto favorevoli 21%, contrari 23%, piuttosto contrari 16%, indecisi 13%

Traduzione di Armando Mombelli

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