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Votazioni federali all’insegna delle grandi cifre

Si vota su tre temi miliardari Keystone

Sempre più spesso il dibattito politico è dominato da questioni finanziarie. Una tendenza confermata dalle votazioni federali del 16 maggio.

I cittadini sono chiamati ad esprimersi sul finanziamento delle assicurazioni sociali e su un pacchetto di sgravi fiscali.

Come in altri paesi occidentali, anche la popolazione svizzera sta invecchiando. Di fronte ad un numero crescente di persone in età di pensionamento, la percentuale di popolazione attiva diminuisce.

L’evoluzione demografica pone dei problemi all’avvenire finanziario dell’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS). Per tentare di rispondere a questa situazione, il parlamento ha approvato un pacchetto di riforme.

Si tratta dell’11esima revisione dell’AVS, che permetterebbe alla Confederazione di risparmiare 925 milioni di franchi l’anno.

Secondo le promesse espresse in precedenza dal parlamento, l’11esima revisione avrebbe dovuto creare i presupposti per un pensionamento flessibile, accessibile anche alle persone a basso reddito.

Alla fine, secondo la sinistra, è prevalsa la volontà di risparmio, a spese soprattutto delle donne. Per il pensionamento anticipato sono stati messi a disposizione solo 145 milioni, contro i 400 previsti dal governo.

La sinistra e i sindacati hanno perciò lanciato il referendum contro la revisione.

L’IVA per finanziare le assicurazioni sociali

I tagli previsti nell’ambito dell’11esima revisione potrebbero però non bastare ad assicurare a lungo termine il finanziamento dell’AVS. Inoltre l’Assicurazione invalidità versa già oggi in precarie situazioni finanziarie.

Per assicurare il finanziamento di queste due assicurazioni, il Parlamento ha dunque accettato di aumentare l’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto (IVA).

L’IVA sarebbe aumentata dello 0,8% dal 1° gennaio prossimo per alimentare le casse dell’AI. Un secondo aumento dell’1%, sottoposto però a ulteriore conferma da parte del parlamento, potrebbe seguire attorno il 2009, in favore dell’AVS.

L’aliquota dell’IVA è iscritta nella Costituzione. Ogni modifica è quindi obbligatoriamente sottoposta al voto popolare. Per essere approvata, la riforma deve ottenere la maggioranza del popolo e dei cantoni.

Nonostante il parlamento avesse approvato la misura senza grossi problemi, oggi i partiti sono divisi. A destra i portavoce dell’economia temono che l’aumento dell’IVA freni la ripresa.

Sinistra e centro popolar-democratico sono invece a favore della misura. Anche se a sinistra non manca qualche malumore per una tassa che colpisce nella stessa misura ricchi e poveri.

Referendum storico

I cittadini dovranno esprimersi anche su un pacchetto di tagli fiscali. Gli obiettivi dichiarati del progetto sono svariati: sgravare le famiglie della classe media, favorire la piazza finanziaria elvetica, modificare la tassazione della proprietà immobiliare.

Gli alleggerimenti fiscali sono sostenuti dalla destra, la quale ritiene che una diminuzione delle imposte favorisca la crescita economica. Ma sono aspramente combattuti da ambienti diversi, tanto che contro la riforma sono stati lanciati due referendum.

Il primo è stato voluto da undici cantoni, i quali temono per le conseguenze dei tagli sulle prestazioni statali fornite dai cantoni.

Questo referendum è un evento storico, perché per la prima volta dalla nascita dello stato federale moderno i cantoni hanno fatto ricorso allo strumento del referendum cantonale per combattere una legge federale.

Il secondo referendum, un referendum “classico”, è invece stato lanciato alla sinistra. I fautori, oltre che temere ulteriori tagli delle prestazioni statali, ritengono che il pacchetto fiscale vada ad esclusivo vantaggio delle classi alte, mentre la maggioranza della popolazione non ne approfitta.

swissinfo, Olivier Pauchard (traduzione dal francese: Andrea Tognina)

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