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Yann Lambiel, la politica della derisione

Yann Lambiel durante la presentazione del suo spettacolo al Paléo Festival di Nyon in luglio 2010. Keystone

L’umorista vallesano Yann Lambiel è uno specialista della caricatura. In questo anno di elezioni federali, diamo la parola a un provocatore che si diverte a deridere i politici, ma che non ama affatto la politica.

L’ex consigliere federale socialista Moritz Leuenberger, il deputato dell’Unione democratica di centro (UDC/destra conservatrice) Oskar Freysinger o il sindaco di Losanna ecologista  Daniel Brélaz: sono in molti a finire tra gli artigli satirici dell’umorista romando Yann Lambiel.

 L’imitatore – che presenta attualmente nei teatri svizzeri il suo ultimo spettacolo, “Aux suivants!” – prende in giro brillantemente le debolezze dei politici, ma anche i personaggi del mondo della canzone e dello sport.

Yann Lambiel interviene inoltre da undici anni, attraverso le sue caricature di personalità svizzere, nella trasmissione satirica della Radio della Svizzera romanda (RSR), “La Soupe”. Un programma che riunisce diversi umoristi e che ogni domenica accoglie un invitato, generalmente proveniente dal mondo politico.

swissinfo.ch: Specialista nelle caricature dei politici, che cosa rappresenta la politica per lei?

Yann Lambiel: Non mi interessavo di politica prima di conoscere una quindicina di anni fa al “P’tit Music-Hohl, Thierry Meury (umorista svizzero che partecipa regolarmente alla trasmissione “La Soupe” e che scrive i testi dell’imitatore, ndr.) Thierry mi ha mostrato il lato satirico della politica, allora ho cominciato ad interessarmene un po’. Ma preferisco analizzare il modo in cui le persone si esprimono. E poi, nella mia posizione, non posso esprimere opinioni politiche, perché devo poter colpire tutti, indistintamente, se voglio essere credibile.

È vero, sono molto critico nei confronti dei politici, ma provo anche una certa ammirazione. Ci sono persone belle, che corrono dei rischi, come Dick Marty (il senatore ticinese liberale radicale). Marty è un uomo che ha molto coraggio. Ma mi rendo conto che ci sono anche politici tarati di cui non farò il nome; alcuni di essi sono stati invitati a “La Soupe”. E devo ammettere che sono un po’ tutti della stessa sponda politica. Queste persone hanno idee bizzarre. Fanno anche paura.

swissinfo.ch: Proviene da una famiglia politicizzata?

Y.L.: A Saxon (canton Vallese), c’erano tre bande di tre partiti. Io ero in quella liberale-radicale. Il mio bisnonno, mio nonno, mio padre appartenevano tutti a questa banda, ma più per la musica che per il partito. Ho capito più tardi che era meglio prendere elementi qua e là. E, soprattutto, non appartenere a un partito.

swissinfo.ch: Con “La Soupe” è immerso nella politica da undici anni: come vede l’evoluzione di questo universo?

Y.L.: Oggi, i politici sono raggiungibili ovunque e sono chiamati a pronunciarsi in qualsiasi momento, su qualsiasi argomento. Questo ha cambiato il modo di esprimersi e di posizionarsi. Perché oggi tergiversare implica conseguenze maggiori.

Oggi, persino il Consiglio federale è meno rispettato: chiamarli sette saggi sembra ridicolo. Quando abbiamo lanciato la trasmissione radiofonica “La Soupe”, ci hanno chiesto se avevamo domandato il permesso ai consiglieri federali di burlarci di loro.

swissinfo.ch: Che cosa si aspetta dalle prossime elezioni federali?

Y.L.: Non molto. Più accogliamo i politici a “La Soupe”, più mi dico che la politica è governata dal denaro, dal potere e dalle lobby. Per le elezioni nazionali, alcuni partiti hanno 15 milioni di  franchi a disposizione e altri 2 milioni: c’è qualcosa che non funziona. Il fatto di non conoscere tutti i lobbisti, di non sapere chi finanzia i partiti politici, per me è come un’enorme mafia, di cui non posso fidarmi. Non tutti dicono stupidate, ma nessuno è bianco come la neve.

Sono deluso dalla politica, perché ritengo che segua dei cicli. Cerco di votare per le iniziative, per i progetti di legge, ma per le elezioni è più difficile perché occorre sostenere le persone. Fatico a prendere sul serio i politici, tendo sempre a cercare ciò che non va. Il mio lavoro è quello di screditare i politici e prendersi gioco di loro. Io vivo con tutti questi pagliacci, quindi è difficile prenderli sul serio.

swissinfo.ch: Pascal Couchepin è stato il suo personaggio prediletto. Dopo il ritiro dell’ex consigliere federale dalla politica nel 2009, quali sono ora i suoi preferiti?

Y.L.: Mi indirizzo ovviamente verso personaggi estroversi, senza peli sulla lingua. Quello che mi interessa nei personaggi è il loro potenziale caricaturale. A Ginevra, per esempio, mi piace imitare Robert Kramer (Consigliere di Stato dei Verdi), mi fa davvero ridere, anche se è un buon politico.

Mi piace anche vedere i politici in azione durante i dibattiti. Ho trovato delle analogie tra la mia attività e la loro. C’è la sceneggiatura, le prove, con tanto di frasi tipo (cfr. qui accanto la scenetta delle “bananes bleues”, ndr.)

swissinfo.ch: Come reagiscono i politici al centro delle sue caricature?

Y.L.: All’inizio c’era una maggiore eco. All’epoca i consiglieri federali discutevano tra di loro delle rispettive imitazioni. Pascal Couchepin ci aveva invitati a Berna con Laurent Flutsch (archeologo e umorista svizzero che partecipa regolarmente alla scrittura dei testi dell’imitatore e a “La Soupe”, ndr.), Thierry Meury e Ivan Frésard (ex animatore della trasmissione). Era all’inizio del suo mandato e non capiva perché “questi piccoli scemi” della domenica si burlassero di lui. Siamo entrati nel suo impressionante ufficio e ci ha detto: “Se capisco bene, lo scopo del programma è quello di farmi passare per un idiota”. Non potevamo che condividere.

Oggi, le reazioni sono sporadiche, ma generalmente i politici sono piuttosto lusingati di essere imitati. Un politico ama che si parli di lui. Tranne, forse, Micheline Calmy-Rey (ministra socialista e direttrice del Dipartimento degli affari esteri, ndr.) che non capisce perché ci si prenda gioco del suo lavoro e che non ha alcuna autoironia. Il che è strano, perché quando non si ha una certa distanza con se stessi, non si offre tanto materiale agli umoristi.

Yann Lambiel nasce nel 1973 a Saxon, nel canton Vallese. Appassionato di musica, crea a 16 anni un gruppo di ballo. Nel frattempo, inizia una formazione di istallatore di impianti sanitari.

Scrive nel 1996 il suo primo spettacolo di imitazione con la pianista Sandrine Viglino. Un anno dopo, abbandona il suo lavoro come idraulico e si trasferisce a Ginevra. Tra il 1997 e il 1999, viaggia in tutta la Svizzera francese con il suo spettacolo. Nel 1997 vince il concorso del festival off di Morges-sous-Rire.

Nel 2000 entra nel gruppo de “La Soupe”, trasmissione satirica della Radio della Svizzera francese. Al centro delle sue caricature, in particolare, Pascal Couchepin, Ruth Dreifuss, Adolf Ogi. Un anno dopo presenta “Satire obligatoires”, il suo primo spettacolo satirico.

Dopo “Délit Suisse” del 2004, crea nel 2007 “Patinage satirique”. Nell’aprile 2009 riceve il Premio svizzero della scena a Thun.

Yann Lambiel continua a partecipare ogni domenica a “La Soupe”, dove presenta sempre una  caricatura dei politici svizzeri. Parallelamente recita nel suo spettacolo “Aux suivants!”, creato nella primavera del 2010. Uno spettacolo che ha già attirato migliaia di persone da tutta la Svizzera romanda.

(traduzione dal francese di Armando Mombelli)

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