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Ylenia è morta avvelenata

La sorte di Ylenia ha sollevato sgomento e commozione in tutta la Svizzera Keystone

La piccola Ylenia, rinvenuta morta il 15 settembre scorso, è stata avvelenata: nel suo corpo sono state trovate tracce di toluene, un liquido volatile spesso usato come solvente.

Lo hanno annunciato le autorità inquirenti sangallesi. Tutto indica che il suo presunto sequestratore l’abbia uccisa per motivi sessuali.

La bambina appenzellese di cinque anni e mezzo era stata rapita il 31 luglio scorso ed era stata ritrovata morta il 15 settembre. L’inchiesta forense ha rivelato che è stata avvelenata con il toluene.

Tutto lascia presumere che a somministrarglielo sia stato il suo presunto rapitore, un 67enne svizzero emigrato in Spagna, nel frattempo morto suicida. Secondo i riscontri delle indagini, l’uomo aveva infatti pianificato il crimine, acquistando il veleno alcune settimane prima nel canton Zurigo, ha spiegato la polizia lunedì in una conferenza stampa a San Gallo.

Tracce di toluene – liquido volatile spesso usato come solvente, simile al benzene, ma meno tossico – sono state trovate in elevata concentrazione nel cadavere. La polizia aveva messo le mani su una bottiglia di solvente già all’indomani del rapimento. Tra gli effetti personali del presunto rapitore era stato trovato anche lo scontrino di vendita: il prodotto era stato acquistato in un centro commerciale di Wallisellen, alla periferia di Zurigo.

Nessuna traccia di violenza

La bambina non è stata oggetto di violenza manifesta. Secondo il giudice istruttore Erich Feineis, che coordina l’inchiesta, questo non esclude però l’aggressione a sfondo sessuale: potrebbero esserci stati palpeggiamenti. Il rapitore voleva probabilmente addormentare la vittima con il toluene (che ha un effetto narcotizzante) per poi abusare di lei: la dose – con ogni probabilità somministrata in bocca – sarebbe però stata eccessiva, provocando la morte.

A favore di questa tesi pesa il fatto che la bimba è stata spogliata e che il presunto sequestratore manifestava tendenze pedofile: ciò, secondo Feineis, è provato dal fatto che nell’abitazione spagnola dell’interessato sono state trovate foto di bambini scattate in spiaggia. Non vi sono però riscontri certi secondo cui il pensionato, in passato, abbia tramutato in gesti concreti le sue fantasie, che celava anche alla moglie.

Un calcolatore spietato

Il presunto omicida viene descritto dal magistrato come un individuo “pericoloso, calcolatore e che ha agito con molto sangue freddo”, preparando il crimine sull’arco di diverse settimane.

Ylenia, una bambina di 5 anni e mezzo, era scomparsa il 31 luglio scorso mentre usciva dalla piscina di Appenzello. Alcuni oggetti appartenuti alla bambina sono stati trovati poco tempo dopo in un bosco a 30 chilometri dal luogo della scomparsa.

Il giorno dopo nello stesso bosco è stato scoperto il cadavere di un suicida. Nel suo furgone si trovavano oggetti appartenuti ad Ylenia. Secondo la polizia, l’uomo potrebbe essere implicato in altri casi di scomparsa di bambini a partire dagli anni Ottanta.

Il cadavere della bambina è stato trovato nello stesso bosco 47 giorni dopo, durante una battuta di ricerca organizzata da semplici cittadini. Il corpo non presentava segni di violenza.

Questa tragedia ha scatenato un’ondata di emozioni in tutto il paese e nei media. In memoria di Ylenia, la famiglia della vittima ha creato una fondazione per sostenere la formazione scolastica di bambini che vivono in condizioni di miseria.

Un mese dopo la sua creazione, nella fondazione sono già affluite donazioni per un valore di 100’000 franchi.

I cantoni discuteranno in novembre di un dispositivo nazionale di “allarme in caso di rapimento”. Il ministro di giustizia e polizia Christoph Blocher ha annunciato che una decisione sarà adottata a livello nazionale la prossima primavera.

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