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Zurigo, avanposto dell’offensiva della destra

L'Udc alla ricerca delle luci della ribalta Keystone Archive

Contro uno stato troppo presente, contro le imposizioni fiscali, contro chi non segue alla lettera le direttive del partito.

A Zurigo la destra conservatrice fa le prove generali della sua politica nazionale.

Contrariamente alle attese, l’Unione democratica di centro (Udc) zurighese non ha sfruttato la popolarità ottenuta dal consigliere nazionale Toni Bortoluzzi con il suo tentativo di succedere a Ruth Dreifuss in Consiglio federale, per candidarlo ad entrare nel governo cantonale.

Nel cantone di Zurigo, il Consiglio di Stato (governo)è composto di sette ministri: due liberal-radicali, due Udc, un democristiano, un socialista e un ecologista. I due ministri dell’Udc sono Christian Huber, responsabile del dipartimento delle finanze, e Rita Fuhrer, a capo del dipartimento della socialità e della sicurezza (polizia).

Ma la sezione cantonale del partito, presieduta direttamente dal consigliere nazionale Christoph Blocher, litiga volentieri con Huber, al quale rimprovera di non procedere con maggiore energia ai tagli della spesa e alla riduzione delle imposte. Sostiene invece senza riserve la signora Fuhrer, considerata una pupilla di Blocher e senz’altro molto più ligia di Huber alle direttive politiche del partito.

Popolare ed ambizioso

Questa situazione oggettiva, unita alla voglia dell’Udc di cavalcare l’onda lunga del favore popolare, ha spinto il partito a tentare di conquistare un terzo seggio in governo ed a presentare, alle prossime elezioni di primavera per il rinnovo dei poteri cantonali, tre candidati invece dei soli due uscenti. Da qui la ricerca di un terzo candidato. E chi meglio di Bortoluzzi, già tanto popolare e sicuramente fedele alla linea del partito?

Piccolo imprenditore, privo di titoli accademici e discendente da immigrati italiani, Toni Bortoluzzi è stato sindaco di Affoltern am Albis e deputato al parlamento cantonale zurighese. In Consiglio nazionale presiede la commissione sicurezza sociale e sanità, e fa parte della commissione dei lavori pubblici.

Prima dell’elezione del nuovo membro del Consiglio federale, aveva evitato di parlare di una sua candidatura al Consiglio di Stato zurighese, ma senza negare di avere ambizioni personali: «Tutti quelli che fanno politica le hanno. Si ambisce sempre a cariche più alte o a compiti più importanti», aveva detto.

Rottura dell’alleanza borghese

Comprensibile, quindi, che la base dell’Udc zurighese tenesse ostinatamente viva la voce secondo cui Bortoluzzi sarebbe stato il terzo candidato del partito al governo cantonale. Di diverso avviso il vertice, che ha proposto all’assemblea dei delegati altri due nomi: il capogruppo al parlamento cantonale Hans Rutschmann e il consigliere nazionale Hans Kaufmann. Il favore dell’assemblea è andato a Rutschmann che quindi sarà il terzo candidato del ticket Udc per il Consiglio di Stato.

Ancora una volta le divergenze tra la base e i vertici del partito sono venute al pettine. Per spiegarle occorre prendere in considerazione i difficili rapporti dell’Udc con gli altri partiti e persino con i propri rappresentanti nel governo.

La decisione di presentare un terzo candidato, oltre ai due uscenti, per l’Udc ha significato la rottura dell’alleanza con gli altri partiti borghesi. È infatti una dichiarazione di guerra ai democristiani tentare di prendersi il posto del loro ministro che si è ritirato e che va sostituito.

La mossa non è piaciuta neppure ai liberal-radicali, che sull’alleanza borghese hanno sempre fatto affidamento. Da questo confronto è perciò probabile che – a meno di un’avanzata travolgente dell’Udc – traggano profitto i socialisti, i quali potrebbero aggiudicarsi il seggio democristiano.

Una congiura anti-Huber?

Questo, i vertici del partito lo sanno bene. La terza candidatura Udc appare quindi più come una mossa per tentare di liquidare lo scomodo Christian Huber, che come una scelta di strategia elettorale.

Lo si è capito dalle parole di Blocher, che all’assemblea di designazione delle candidature, ha parlato di «un’enorme pressione della base in favore di un terzo candidato, che potrebbe entrare in campagna elettorale in modo sensibilmente più libero di quanto possano fare i due attuali membri del governo Rita Fuhrer e Christian Huber».

E l’ha capito anche Toni Bortoluzzi. Sicuramente favorito alla vigilia, sostenuto dalla base del partito, ha deciso di ritirarsi dalla corsa al Consiglio di Stato la notte prima dell’assemblea dei delegati, con la motivazione di volersi dedicare soltanto alla politica nazionale. Forse un modo elegante per sottrarsi ad una sorta di congiura anti-Huber. O forse una cauta presa di distanza da una politica che, come un mostro mitologico, per sopravvivere non esita a divorare i propri figli.

Silvano De Pietro, Zurigo

Dopo la corsa al Consiglio federale, Toni Bortoluzzi non si presenterà come candidato per l’Udc alle elezioni del Consiglio di Stato zurighese, previste per la prossima primavera.

La base del partito ha però chiesto che sul ticket Udc – accanto agli uscenti Rita Fuhrer e Christian Huber – figuri un terzo candidato, il deputato al Gran Consiglio Hans Rutschmann.

Più che un attacco agli altri partiti, questa mossa sembra un modo per mettere in difficoltà il contestato responsabile delle finanze Huber, colpevole di non essere sufficientemente fedele alla linea dell’Udc, che vorrebbe meno tasse e meno stato sociale.

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