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Zurigo cerca un nuovo rapporto con i profughi

Ridipingere un asilo nido: una delle attività previste dal progetto per i rifugiati Keystone

A quasi due mesi dal suo lancio, il progetto pilota della città di Zurigo per occupare i richiedenti l'asilo sta dando buoni frutti.

Lo scopo è quello di togliere dalle strade un certo numero di asilanti e di migliorare così la loro immagine pubblica.

Il programma d’impiego dei richiedenti l’asilo in lavori di pubblica utilità, promosso dalla città di Zurigo, è stato avviato all’inizio di maggio e già la metà dei posti disponibili è stata occupata. Finora con successo; e con la piena soddisfazione dei diretti interessati.

Un decalogo di misure

A fine gennaio il Municipio di Zurigo, con in testa il sindaco Elmar Ledergerber, aveva lanciato un appello a Confederazione e cantoni affinché adottassero un decalogo di misure «per una nuova politica d’asilo». Tra i provvedimenti invocati, l’abolizione del divieto di lavorare imposto ai rifugiati, la messa a disposizione di offerte di lavoro di pubblica utilità, il finanziamento del soggiorno dei richiedenti l’asilo attraverso il loro stesso lavoro.

Nel frattempo Zurigo non si è limitata ad aspettare, ma ha subito avviato la messa in pratica di quanto è in suo potere, vale a dire l’allestimento di un programma d’occupazione dei richiedenti l’asilo in lavori di pubblica utilità. Si tratta di un centinaio di posti in servizi che non sono in competizione con l’industria o con aziende private e che attualmente non sono espletati per motivi di risparmio.

Già una cinquantina di persone impiegate

Tali sono, per esempio, i piccoli lavori di manutenzione del verde (parchi, strade, boschi), di pulizia dei mezzi pubblici, di servizi negli ospedali, nelle case di riposo, nelle scuole, eccetera. Con una prima sperimentazione, durata due settimane, due persone sono state impiegate come bidelli nelle scuole. Ora i richiedenti l’asilo occupati in diversi lavori di pubblica utilità sono già una cinquantina. Il programma durerà fino alla fine del 2004.

Non stare ad oziare

«Gli scopi del progetto sono diversi» – dice Thomas Schmutz, portavoce dell’Asyl-Organisation di Zurigo – «Per i richiedenti l’asilo esso significa la possibilità di avere un lavoro che abbia senso, di cui hanno bisogno e con il quale possono impiegare il loro tempo ed utilizzare le loro capacità. Per quanto ne so, loro ne sono contenti, trovano che sia una buona cosa: non stanno seduti ad oziare, ma hanno qualcosa da fare».

Un altro importante scopo – sempre secondo Schmutz – è che «questa gente fornisce una controprestazione di pubblica utilità, a beneficio della comunità. Il principio ispiratore di questa politica del Municipio di Zurigo, è proprio quello della prestazione e della controprestazione: non limitarsi a dare loro assistenza, ma far sì che anche loro possano dare qualcosa».

Per questa ragione il lavoro di publica utilità dei richiedenti l’asilo non è retribuito come un normale impiego, ma con un’indennità che va dai 200 ai 400 franchi mensili, a seconda delle capacità richieste. Naturalmente, essi ricevono vitto, alloggio, assistenza sanitaria ed un “argent de poche” di tre franchi al giorno.

Una funzione politica e simbolica


Si può quindi dire che vi è anche uno scopo politico. «Con la sua iniziativa lanciata in gennaio e ribadita in aprile, il Municipio di Zurigo ha auspicato che la politica d’asilo in Svizzera abbia un altro orientamento. Di conseguenza, questo programma d’occupazione assume una funzione politico-simbolica».

I posti di lavoro non vengono attribuiti a caso, al primo che si offre di lavorare. «Facciamo una selezione interna, tra quelli che si offrono; e cerchiamo di individuare la persone più adatta per un determinato posto», precisa ancora Schmutz.

Anche la motivazione e la disponibilità di ciascuno di loro è importante, come pure la comprensione e la condivisione dei valori di puntualità e di affidabilità tipicamente svizzeri. Ciò è necessario – conclude Schmutz – «perché nel collocare un richiedente l’asilo ci impegniamo nei confronti dell’istituzione che mette a disposizione il posto di lavoro».

swissinfo, Silvano De Pietro, Zurigo

Tra i dieci punti del Manifesto di Zurigo figurano l’obbligo e il diritto di lavorare per i richiedenti l’asilo, che in questo modo finanzierebbero in parte il loro soggiorno. Zurigo vuole però che anche Confederazione e Cantoni finanzino questo progetto.

La città di Zurigo ha motivato il suo manifesto con la “situazione di emergenza” in cui si trova la Svizzera nel campo dell’asilo. La recente iniziativa popolare dell’Unione democratica di centro per un inasprimento dell’asilo, respinta di strettissima misura, ha spaccato la Svizzera in due.

Le misure proposte dalla città non sono state apprezzate dal Cantone, dove la politica d’asilo è gestita da un’esponente della destra populista. La Confederazione, per ora, osserva “con interesse” il progetto pilota.

Il progetto pilota prevede 100 posti di lavoro di utilità pubblica
Credito massimo: 1,4 milioni
Terminerà a fine 2004

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