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Zurigo

Vista sulla cattedrale e il Niederdorf dal parco Lindenhof. Keystone

Al di là dell'immagine seria di capitale economica della Svizzera e di piazza finanziaria internazionale, si profila una città – la sola di queste dimensioni nel paese – assai frizzante, capace di gustare la vita.

«Nella tradizione popolare specialmente germanica, essere mitico di statura molto ridotta e di aspetto senile, abitatore di boschi e grotte»: questa è una delle definizioni che i dizionari riportano per la parola «gnomo». L’espressione «gnomi di Zurigo» – utilizzata per indicare i banchieri locali – sarebbe nata durante gli anni Sessanta in un’Inghilterra dove cresceva l’irritazione per lo sviluppo della piazza finanziaria sul fiume Limmat.

«Zurigo è zwingliana, protestante, dunque abbastanza sobria. Ma il protestantesimo ha portato il capitalismo e le banche: si sente che la città è gestita dal capitale, nazionale e internazionale», afferma il linguista grigionese Chasper Pult.

Polo finanziario e umano

Zurigo è un polo finanziario ma anche umano. La città è infatti un’importante meta d’emigrazione interna alla Svizzera, come spiega Chasper Pult: «Zurigo è la capitale segreta dei romanci. Per loro, Zurigo è un luogo d’emigrazione privilegiato poiché sono economicamente dipendenti dalla Svizzera tedesca».

Lo stesso vale per i ticinesi: «Il Ticino vede Zurigo come una sorella maggiore. Chi “sale” a Zurigo, chi vi studia, è considerato una persona arrivata», constata Steve Lee, voce dei Gotthard, che dal canto suo ha seguito il percorso in senso inverso. Il cantante è nato a Zurigo, ma ha sempre vissuto a sud del Gottardo.

Se molti svizzeri decidono di trasferirsi a Zurigo per motivi professionali, diversi facoltosi zurighesi scelgono invece di abitare – per ragioni fiscali – nei vicino cantoni di Zugo o Svitto.

«Downtown Switzerland»

«Zurigo è una città nervosa, come tutte le metropoli» commenta Steve Lee. Gli fa eco l’etnologo neocastellano Jacques Hainard, secondo cui «essa può persino apparire aggressiva. Zurigo si muove in fretta e chi non capisce bene cosa sta succedendo si trova rapidamente scombussolato. Zurigo è una città esigente, che – per poter restare al passo – obbliga i suoi abitanti a essere sulla cresta dell’onda, alla moda. Nel medesimo tempo, Zurigo dà energia, voglia di pensare e di andare avanti».

Molti svizzeri percepiscono Zurigo come una città arrogante, probabilmente anche poiché si è autodefinita «Downtown Switzerland»; inoltre, alcune strutture cittadine hanno nomi altisonanti come «Unique Airport» (l’aeroporto internazionale) e «Science City» (il Politecnico federale).

Altri, tuttavia, accettano questa maniera di porsi: «È necessario che una parte della popolazione abbia ben presente l’importanza del mondo degli affari, senza il quale la Svizzera non potrebbe sopravvivere. Di conseguenza, si riesce a sopportare anche ciò che ne consegue» sottolinea l’umorista Emil Steinberger.

L’altra Zurigo

Zurigo sinonimo di denaro e affari? Sì, ma non soltanto. Secondo Steve Lee, la città ha saputo conservare la propria anima: «Sono rimasti angoli incantevoli. Scendendo verso la Limmat, si possono ammirare case dall’architettura favolosa, tipicamente zurighesi. Gli indigeni sono generalmente considerati pieni di sé e un po’ rudi, ma in realtà sono molto generosi e hanno il senso della tradizione!».

Per Emil, Zurigo ha rappresentato innanzitutto un polo culturale: «Come lucernese, ho sempre ritenuto fondamentale l’esistenza di Zurigo. Ci sono andato molto spesso per assistere a rappresentazioni teatrali poiché l’offerta culturale è estremamente interessante».

Spesso, continua l’artista, «si dimentica che a Zurigo lavorano sì 45’000 persone nel settore finanziario, ma pure 36’000 altre che operano in quello della cultura e in ambito creativo: si tratta di un numero enorme».

Internazionale, ma comunque elvetica

Zurigo non si limita dunque agli spazi asettici delle grandi banche. «È una città che vive sia di giorno sia di notte», assicura Steve Lee. Le offerte infatti non mancano: bar, concerti, opera, teatro e cultura alternativa, simboleggiata dalla leggendaria «Rote fabrik» e dal celeberrimo «Kreis 5».

Una metropoli colorata e internazionale, dunque? «Forse proprio grazie al numero dei suoi abitanti, la città sembra svilupparsi verso il multiculturalismo», risponde Chasper Pult. «Si tratta di un fenomeno, sicuramente positivo, riscontrabile dappertutto in Svizzera: per le nostre città è importante lo scambio con altre etnie e culture. Ciononostante, Zurigo non ha nulla a che vedere con il vero multiculturalismo, per esempio quello ginevrino».

Jacques Hainard analizza così questa differenza: «Zurigo è la potenza economica del nostro paese. Però, nonostante la sua forza finanziaria e le relazioni straordinarie con il mondo intero, a mio parere è paradossalmente una città molto più svizzera di Ginevra. Si potrebbe dire che Zurigo rappresenta un’internazionalità elvetica, Ginevra un’internazionalità… ginevrina! »

swissinfo, Bernard Léchot
(in collaborazione con Luigi Jorio e Marc-André Miserez; traduzione e adattamento:
Andrea Clementi)

La città di Zurigo, germanofona, si situa nella parte nordorientale della Svizzera, all’estremità nord dell’omonimo lago. Si tratta della città più popolosa del paese: il comune conta 412’000 abitanti, l’agglomerato 1,2 milioni di abitanti.

La sua importanza risiede soprattutto nella piazza economica, finanziaria e commerciale. A Zurigo hanno la propria sede sociale quaranta delle cento maggiori aziende del paese.

Il nuovo stadio del Letzigrund – 30’000 posti –, sede del FC Zurigo (l’altra squadra cittadina è il Grasshoppers), è stato inaugurato nel mese di settembre del 2007. Vi si disputeranno tre partite del primo turno della fase finale di Euro 2008.

Romania-Francia (lunedì 9 giugno alle 18h00)
Italia-Romania (venerdì 13 giugno alle 18h00)
Francia-Italia (martedì 17 giugno alle 20h45)

Le partite saranno trasmesse su schermo gigante nella zona della piazza Bellevue.

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