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Covid: Cantoni per prudenza, no a regolamentazioni differenziate

I Cantoni sostengono la via prudente del Consiglio federale di un'apertura delle attività a tappe e controllata. Lo ha detto il presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) Lukas Engelberger. KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) I Cantoni sostengono la via prudente del Consiglio federale di un’apertura a tappe e controllata. Lo ha detto il presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) Lukas Engelberger dopo aver incontrato oggi il consigliere federale Alain Berset.

“Dobbiamo restare vigili e pronti in modo da poter reagire in maniera flessibile”, ha detto Engelberger in una conferenza stampa a Berna. Egli ha chiesto al parlamento di non limitare la libertà d’azione del governo nelle decisioni sulle misure per contrastare la diffusione del coronavirus.

I rappresentanti dei Cantoni e del Consiglio federale si consultano regolarmente, una fatto normale secondo il presidente della CDS. Da parte sua Berset si è rallegrato della buona collaborazione. La Conferenza è d’accordo in linea di principio con l’approccio del governo e attualmente non chiede che venga offerta la possibilità di regolamentazioni differenti a livello regionale dove la situazione epidemiologica è migliore.

Engelberger ha anche sottolineato l’importanza di ampliare le capacità di effettuare test e ha spiegato che i Cantoni auspicano che la Confederazione faccia passi avanti in materia. Discussioni sono in corso sulla strategia di depistaggio, in particolare per quanto riguarda i test rapidi e quelli fai da te.

Da parte sua Berset ha spiegato che attualmente vengono vaccinate mediamente 20’000 persone al giorno e che finora sono entrate in Svizzera più di un milione di dosi, “ancora poche rispetto a quante ne sono state ordinate”. Grandi volumi sono attesi per maggio e giugno. Il ministro della sanità ha quindi ribadito che l’obiettivo resta di vaccinare entro l’estate chiunque lo voglia.

Quanto alla dichiarazione adottata ieri dal Consiglio nazionale all’attenzione del governo, in cui si chiede in particolare la riapertura dei ristoranti – ma anche delle strutture nei settori della cultura, dell’intrattenimento, del tempo libero e dello sport – già il 22 marzo, Berset ha invocato la separazione dei poteri e non ha rilasciato altri commenti.

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