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Vendemmia 2020: qualità eccezionale, ma poca quantità

La vendemmia 2020 promette eccellente qualità. KEYSTONE/THEOPHILE BLOUDANIS sda-ats

(Keystone-ATS) La vendemmia 2020 promette uva di qualità eccezionale, ma con quantità modeste. Più in generale, la crisi legata al coronavirus ha intaccato le attività dei viticoltori, che hanno però anche avuto buone sorprese, con un incremento della clientela privata.

“L’uva è molto ricca di zuccheri e ci si attende un vino di eccellente qualità”, ha detto ad esempio a Keystone-ATS Jocelyn Vouga, proprietario della cantina Vouga a Cortaillod (NE). L’estate calda e relativamente secca ha contribuito a rendere i frutti sani e ben maturi. Secondo il viticoltore, la quantità è però inferiore alla norma. “Quando c’è la qualità, manca la quantità e vice-versa”, ha spiegato.

L’impatto economico del Covid-19 si è fatto sentire, ad esempio, attraverso l’annullamento di manifestazioni regionali. Nonostante questo, i clienti privati si sono dimostrati più numerosi rispetto al solito. “Abbiamo organizzato consegne a domicilio che funzionano bene. Il coronavirus non ha impedito alla gente di fare aperitivo a casa propria”, ha sottolineato Vouga.

Anche in Vallese, cantone che è il più grande produttore in Svizzera, ci si attende un’annata di alto livello. “È una stagione eccellente”, si rallegra Yvan Aymon, presidente dell’interprofessione della vigna e del vino (IVV) in Vallese. “È un vero piacere constatare una tale qualità dell’uva”, ha detto. Anche qui, le quantità sono tuttavia inferiori alla norma.

Vendemmia precoce

La vendemmia, a causa delle condizioni climatiche, quest’anno è anche precoce: nel canton Vaud, ad esempio, è stata effettuata in anticipo di dieci o quindici giorni rispetto agli ultimi anni. Anche in questo caso, si parla di eccellente qualità, come evidenzia François Montet, presidente della Federazione vodese dei viticoltori (FVV). “Il calore e il bel tempo hanno aiutato l’uva”, ha spiegato.

Sorrisi anche a Ginevra, dove come nelle altre zone si riscontra alta qualità e poca quantità, circa l’85% rispetto all’anno scorso, ha affermato Florian Barthassat, enologo della Cantina di Ginevra.

La pandemia si è fatta sentire soprattutto per il calo di vendite a bar e ristoranti, ha detto l’esperto. Ci sono però state buone vendite a livello della grande distribuzione e della clientela privata: “Non compensa per forza la perdita, ma è comunque una buona notizia”, ha concluso.

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