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Edilizia, multata una ditta straniera su due

Impalcatura di un cantiere in primo piano, paesaggio ticinese sullo sfondo
RSI-SWI

Nel 2017, delle imprese estere attive sui cantieri in Ticino, una su due è incappata in infrazioni. Lo rende noto l'Associazione interprofessionale di controllo, che denuncia un "trucco" cui fanno ricorso alcuni padroncini.

La pressione sui cantieri rimane alta. Aumentano però le ispezioni e anche il numero di abusi smascherati. Lo scorso anno, sulle ditte estere che hanno effettuato lavori in Ticino, ne sono state controllate tre su quattro.

I dati presentati venerdì dall’Associazione interprofessionaleCollegamento esterno parlano di: quasi 200 mancate notifiche, oltre 400’000 franchi di multe, più di 200 divieti di lavorare in Svizzera emanati. Le infrazioni contrattuali segnalati dalle apposite CommissioniCollegamento esterno: 580.

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Quanto alle imprese più piccole, non è raro che facciano assumere il loro personale dalle locali agenzie di collocamento, per aggirare l’obbligo di notifica. Dinamiche che mascherano la reale entità dell’impiego sui cantieri.

È anche per questo -e non solo per il rallentamento nell’edilizia o le condizioni poste dalla Legge sulle imprese artigianaliCollegamento esterno LIA- che nel 2017 si è registrato un calo di padroncini e distaccati.

L’Associazione ha chiesto alla Segreteria di Stato per l’economia SECO di valutare come intervenire. Lo schieramento contro gli abusi appare compatto: sindacati e padronato con il supporto della polizia e delle Guardie di confine.

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