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La biblioteca chiude ma il prestito continua online

Mano maschile estrae un ebook reader da uno scaffale colmo di libri. Primo piano.
Ai tempi del coronavirus, anche qualche irriducibile cede alla tecnologia (nell'immagine d'archivio, un cosiddetto e-book reader; i libri in formato elettronico possono in realtà essere letti su molti altri dispositivi). Keystone / A3399/_arne Dedert

In Svizzera e nel mondo, gli operatori culturali si stanno adoperando per intensificare l'offerta digitale dopo le chiusure forzate di teatri e musei, offrendo esibizioni online e visite guidate virtuali al gran numero di persone costrette a casa dalla pandemia di coronavirus. Le biblioteche, invece, erano in buona parte già attrezzate. Lo sapevate?

Quel che non si può fare al momento, è ritirarsi a studiare nel silenzio di una sala di lettura o prendere in prestito libri cartacei: stabili e sportelli delle biblioteche sono chiusi. Considerato che saggi e romanzi sono tra i migliori alleati per trascorrere il tempo libero stanziale, sarebbe una sfortuna se non fosse che i libri si possono ancora acquistare (cartacei per posta, in formato elettronico online) e che anche le biblioteche hanno ormai molto da offrire su Internet. Incluso il prestito digitale. Ne abbiamo parlato con il direttore del Sistema bibliotecario ticinese Stefano Vassere.

TVS: Sbaglio se dico che fino a vent’anni fa una crisi sanitaria come questa avrebbe fermato le attività di una biblioteca? 

S.V.: Le avrebbe fermate se non ci fossimo ingegnati a trovare qualcosa per risolvere la situazione. In questo periodo la consegna dei libri è sospesa [lo sono anche i termini di riconsegna per chi ne ha preso uno in prestito, ndr], ma se non avessimo l’online credo che escogiteremmo qualcosa per consegnarli comunque.

L’online invece esiste e si possono prendere in prestito gli e-book. Come funziona?  

Dal sitoCollegamento esterno del Sistema bibliotecario ticinese*, cliccando su Ebook-@MLOL, si accede a Medialibrary online, che è un distributore col quale abbiamo un accordo, che permette di fruire degli e-book e molti altri materiali [utilizzando le proprie credenziali SBT].

*Non serve che chi ci legge dall’Italia si iscriva a un sistema bibliotecario svizzero (TicinoCollegamento esterno /GrigioniCollegamento esterno): a MLOL aderiscono decine di biblioteche della Penisola (elenco quiCollegamento esterno). I lettori germanofoni e francofoni possono far capo alle biblioteche delle rispettive regioni linguistiche, ad esempio Zurigo (servizio OnleiheCollegamento esterno), Basilea (Digitale Bibliothek 24/7Collegamento esterno) e alla piattaforma e-bibliomediaCollegamento esterno (in francese e in inglese).

Davvero le case editrici lasciano che si distribuiscano copie digitali dei loro libri?  

Beh, non sono file .pdf che scarichi e puoi conservare; hai la possibilità di accedere a un libro per due settimane, poi l’accesso scade. Tra l’altro noi paghiamo per questo servizio, che non è del tutto libero e prevede un versamento di diritti. 

Un lettore per volta, come accade per il libro di carta e inchiostro? 

Ci sono modalità diverse. Per molte case editrici paghiamo una tantum al distributore e la formula prevede che per prendere in prestito un libro è necessario attendere che il lettore precedente lo abbia finito o comunque lo renda disponibile, mentre in una seconda modalità illimitati utenti possono accedere al libro, però come biblioteca versiamo una quota di diritto per ogni “copia”.

Stabile in cemento armato con ala più bassa e lunga dotata di grandi finestre all interno di un parco.
La Biblioteca cantonale di Lugano (sulla destra, la storica sala di lettura) all’interno di Parco Ciani. Francesco Piraneo G. via Wikimedia Commons

Ci sono anche dei testi non più protetti che lo stesso SBT ha scansionato e messo a disposizione? 

Sì, ma non solo. La Divisione cultura del Canton Ticino ad esempio ha aperto una Biblioteca digitaleCollegamento esterno che permette di scaricare gran parte delle pubblicazioni culturali dello Stato e una serie di altre scansioni, come quelle del Fondo antico della Biblioteca cantonale di Lugano e altri fondi particolari. Vi si trovano anche alcune collane complete, edite dallo Stato o dalle biblioteche.

Comprendono sostanzialmente saggistica o anche della narrativa? 

La collezione include ad esempio i racconti di ‘Castelli di carta’, un concorso di scrittura della Biblioteca di Bellinzona. È interessante perché sono racconti di 1800 battute, quindi sono brevissimi e li abbiamo praticamente tutti, cioè tutti i volumetti che sono stati pubblicati negli anni. I testi che sono stati premiati dal 2006 fino ad ora si possono scaricare.

La necessità di passare più tempo tra le mura di casa può essere l’opportunità di leggere quel che non abbiamo mai ultimato o affrontato. Per associazione di idee potrebbe essere Shakespeare, che scrisse ‘Re Lear’ e ‘Macbeth’ durante la peste del 1606, o Boccaccio, che nel Decameron fa raccontare cento novelle a dieci giovani rifugiatisi in campagna per scampare all’epidemia di metà Trecento. ‘La peste’, di Albert Camus, è il romanzo che sta leggendo attualmente Stefano Vassere.

Grazie alla telematica quali altre attività della biblioteca possono continuare nonostante la chiusura delle sedi al pubblico? 

La catalogazione dei libri, che avviene da casa. Abbiamo installato il programma di catalogazione a tutti i bibliotecari, che da casa sono totalmente indipendenti, ed essendo chiusi gli sportelli avremo probabilmente un incremento delle quote di catalogazione.

Chi non è iscritto al SBT e ora volesse accedere ai servizi online può tesserarsi sul sito?  

Certo, pagando una quota unica di 20 franchi più uno di francobollo [in Svizzera, ndr – i lettori di altri Paesi consultino il riquadro in alto] perché poi spediamo la tessera a casa. Dal momento della presa a carico dell’iscrizione si è abilitati a tutti i servizi, compreso quello degli e-book, che per l’utente diventa completamente gratuito.

Sono disponibili per la lettura anche migliaia di periodici tra i quali il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Il Foglio, La Regione, l’Osservatore (settimanale culturale ed economico), gran parte dei settimanali patinati italiani. Anche questo è completamente gratuito.

Anche per l’edicola vale che se uno sta leggendo, gli altri devono aspettare che si liberi la copia? 

No, i periodici si possono scaricare e leggere offline.

Un salone con pareti gialle, scaffali moderni colmi di libri e capannelli di persone
La vera rinuncia, in tempi di chiusura, sono gli incontri pubblici e le altre attività proposte dalle biblioteche (nell’immagine d’archivio, il Centro culturale La Filanda di Mendrisio). RSI-SWI

Negli scorsi giorni, la Rete Uno della Radio svizzera ha compilato una listaCollegamento esterno di musei di tutto il mondo dei quali è possibile, in un qualche modo, fruire virtualmente. Nella Svizzera italiana, il Museo di Leventina ha aperto un canale Youtube che offre visite virtuali e curiosità, mentre alcune biblioteche mettono a disposizione, oltre agli e-book, le registrazioni delle proprie conferenze (altre informazioni quiCollegamento esterno). 

Prodotti multimediali come gli audiolibri, ce ne sono? 

I contenuti cui si può accedere sono i libri e i giornali -i più richiesti- ma abbiamo anche immagini, spartiti musicali, mappe, manoscritti, materiale audio e di e-learning.

Quindi il servizio non è vincolato a quel che la biblioteca aderente possiede anche fisicamente? 

No, è tutto messo a disposizione dal servizio. 

Chiudiamo con uno sguardo sul resto della Svizzera. Le altre biblioteche cantonali si sono tutte aperte al digitale? 

Chi più, chi meno. Ci sono anche dei consorzi svizzeri di biblioteche, che mettono a disposizione ad esempio i loro fondi antichi; il portale e-raraCollegamento esterno permette di andare a vedere quali sono i manoscritti o i fondi antichi rari messi a disposizione in scansione.

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