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Blocco dei porti, l’UE invita Roma alla discussione

Al culmine di un esodo infinito dalla Libia che negli ultimi giorni ha riversato sulle coste oltre 12’000 uomini, donne e bambini, la Commissione europea ha chiesto giovedì all’Italia, che ha minacciato di bloccare l’accesso alle navi private straniere che trasportano migranti nella Penisola, di non intraprendere questo tipo di misura prima di aver discusso con gli altri Stati e le ONG interessate. Discussioni auspicate anche dal premier italiano Paolo Gentiloni. Diversi leader europei hanno intanto promesso aiuti all’Italia. 

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“L’Italia non si è mai sottratta ai propri impegni per soccorso in mare e accoglienza umanitaria e non intende farlo, ma chiede di discutere del ruolo delle ONG, della missione di Frontex, delle risorse a disposizione per lavorare in Libia e negli altri Paesi africani, della possibilità di allargare i nostri programmi”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa al termine del vertice preparatorio del G20 a Berlino.

“Ho utilizzato anche questa occasione per rappresentare ai colleghi europei l’estrema preoccupazione per il rischio dell’accentuarsi dei flussi migratori negli ultimi giorni”, ha aggiunto Gentiloni.

Aspettare prima di agire

Mercoledì il Governo italiano aveva minacciato di  negare l’accesso ai porti italiani alle navi cariche di migranti che battono bandiera straniera, se dall’UE non fosse arrivato un supporto più concreto per l’accoglienza dei profughi.

“Comprendiamo le preoccupazioni dell’Italia e sosteniamo il suo appello affinché la situazione cambi”, ha dichiarato la portavoce della Commissione europea, Natasha Bertaud, ma “ogni cambiamento dovrebbe essere prima discusso con gli altri stati membri e comunicato correttamente alle ONG interessate”.

Promesse di aiuti

Dal canto suo il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha precisato al termine del vertice che sull’immigrazione “concederemo qualsiasi aiuto possibile all’Italia per evitare che si crei una situazione non più gestibile, drammatica”.

Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha a sua volta aggiunto che “da molto tempo come Commissione siamo convinti che non possiamo abbandonare né l’Italia né la Grecia. Insieme dobbiamo compiere sforzi per sostenere queste due nazioni che sono eroiche”.

“Aiuteremo l’Italia ci sta proprio a cuore questa necessità”, ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino, parlando del tema dei migranti.

“Noi sosteniamo l’Italia e la Francia deve fare la sua parte sull’asilo di persone che vogliono rifugio. Poi c’è il problema di rifugiati economici, e questo non è un tema nuovo: l’80% dei migranti che arrivano in Italia sono migranti economici. Non dobbiamo confondere”, ha affermato dal canto suo il presidente francese Emmanuel Macron anche lui a Berlino.

“Il documento finale del G20 dovrà contenere “un riferimento concreto alla lotta contro i trafficanti di essere umani: chiederò di considerare sanzioni a livello europeo contro questi trafficanti e di metterli nella lista nera delle Nazioni unite, ma per farlo devono essere d’accordo la maggior parte degli stati membri” dell’Onu ha precisato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk parlando a Berlino durante la conferenza stampa che ha fatto seguito al vertice tra i paesi europei membri del G20.

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