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Il Frontaliere, “Non è un foglio antisvizzero”

Il valico doganale di Chiasso strada
Una frontiera che unisce e divide Keystone

Sei mesi fa nasceva Il Frontaliere, mensile gratuito indirizzato in primo luogo alla particolare categoria di lavoratori pendolari italiani attivi nel Canton Ticino, e questo preliminare traguardo si presta a un primo bilancio di questa originale esperienza editoriale.

“Sono numerosi i lettori che interagiscono sul nostro sito e sui vari social media, sottoponendoci domande e segnalazioni”, rileva Marco Guggiari, redattore di riferimento del periodico che, oltre ad essere distribuito nel tradizionale formato cartaceo una volta al mese ai principali valichi di confine tra Ticino e Italia (e ultimamente anche nelle stazioni ferroviarie di Como e Varese), ha una versione elettronica sul web.Collegamento esterno

Cronaca e “tutorial”

Il percorso delineato da Il Frontaliere (edito da Cisl Servizi Srl e con una tiratura di circa 25’000 copie) procede lungo un doppio binario: oltre a riferire notizie e prese di posizione riguardo ai temi vicini al mondo dei pendolari lombardi e piemontesi nella Confederazione (traffico e viabilità, evoluzione della legislazione del lavoro o semplice cronaca nelle regioni di confine), offre una sorta di guida in merito ai diversi oneri e adempimenti burocratici richiesti ai due lati della frontiera.

Altri sviluppi

Sullo sfondo restano però – e di tanto in tanto riaffiorano – le polemiche e le questioni che contrappongono, a seconda della prospettiva, gli abitanti di questi territori divisi da una demarcazione storica e politica e di cui il mensile offre una sua particolare lettura.

La polemica con la Lega dei Ticinesi

Non è un caso che nel cantone italofono la rivista ha avuto una certa eco, fin dalla sua prima uscita, per gli attacchi del parlamentare della Lega dei Ticinesi Lorenzo Quadri (cui non era piaciuto il titolo “Senza frontalieri Ticino in difficoltà”) che sul settimanale luganese Il Mattino della Domenica l’aveva definita “un foglio tendenzioso e antisvizzero”. “Noi ci poniamo esattamente all’opposto rispetto all’intento di dividere”, precisa Marco Guggiari. “Il nostro obiettivo – continua – è invece quello di far capire come si possa e si debba coesistere positivamente e con reciproca utilità”.

Proprio in questo contesto controverso Il Frontaliere cerca di districarsi, facendosi interprete delle aspettative e delle rivendicazioni dei lavoratori che quotidianamente varcano i valichi doganali per guadagnare un salario divenuto spesso una chimera nelle regioni di provenienza, colpite duramente dalla crisi degli ultimi anni.

Offrendo però una visuale che cerca di conciliarsi con le legittime preoccupazioni di un cantone nel quale questa manodopera, raddoppiata nel giro di una decina d’anni, ha contribuito a produrre indesiderati fenomeni di dumping salariale e forte concorrenza sul mercato del lavoro a danno degli stessi ticinesi.

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