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“Bisogna dare dei mezzi alla ricerca per conoscere meglio certi prodotti”

Un homme fume un cigarette électronique
Negli ultimi anni l'offerta di prodotti a base di nicotina si è ampliata. Gli effetti sulla salute di apparecchi non sono però ancora conosciuti. ostancoff/123RF

Cannabis a bassa concentrazione di THC, sigarette elettroniche o senza combustione, giochi online. I prodotti che possono creare dipendenza si stanno moltiplicando, mette in guardia la fondazione Dipendenze Svizzera.

Nell’ambito dei prodotti che presentano dei rischi di dipendenza, la creatività è senza limiti. Il numero di consumatori non è variato molto negli ultimi anni; tuttavia i prodotti a disposizione sono sempre più numerosi. Un’evoluzione che si è accelerata con l’avvento delle nuove tecnologie.

È la constatazione fatta da Dipendenze Svizzera, che ha pubblicato martedì il suo rapportoCollegamento esterno annuale. 

Nel video il servizio della RSI

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La fondazione deplora la mancanza di dati scientifici e lancia un appello affinché la politica fornisca delle risposte, spiega la portavoce Corine Kibora.

swissinfo.ch: Il panorama delle dipendenze è contraddistinto oggi dall’apparizione sul mercato di nuovi prodotti; quale risposta può dare la Svizzera a questo fenomeno?

Corinne Kibora: Prima di tutto bisogna fornire dei mezzi alla ricerca per conoscere meglio i rischi di questi prodotti. Gli unici dati a nostra disposizione sulle sigarette senza combustione (ndr: il tabacco è riscaldato invece di essere bruciato) provengono dall’industria del tabacco. Vi sono perciò dei dubbi sulla loro affidabilità. In seguito, bisogna creare un quadro legale per questi nuovi prodotti. Sfortunatamente il nuovo progetto di legge sul tabacco, posto in consultazioneCollegamento esterno lo scorso dicembre, è stato edulcorato, in particolare per quanto riguarda le restrizioni sulla pubblicità e sul marketing.

Le sigarette elettroniche rappresentano un’alternativa meno rischiosa per i fumatori; tuttavia è importante disciplinare meglio i prodotti classici del tabacco, limitando o vietando la pubblicità, introducendo il pacchetto neutro o aumentando i prezzi. In caso contrario, vi è il rischio che i prodotti alternativi non facciano altro che ampliare il mercato, senza spingere la popolazione ad adottare i prodotti meno nocivi.

Internet svolge un ruolo sempre più importante nello sviluppo delle dipendenze?

Come tutti i campi della vita, Internet influenza le dipendenze. È un nuovo terreno di gioco per il marketing e la pubblicità. E le industrie del tabacco e dell’alcol non lo hanno evidentemente lasciato da parte. Inoltre i media sociali permettono di utilizzare gli internauti come portavoce dei prodotti, a volte senza che ne siano a conoscenza. Per far fronte a questa situazione, bisogna disciplinare meglio la pubblicità, tra le altre cose su Internet.

D’altra parte, bisogna puntare sull’educazione dei giovani ai media, permettendo loro di acquisire delle armi per decodificare i messaggi dell’industria.

Internet è anche fonte di dipendenza. In Svizzera circa 70’000 persone hanno un’utilizzazione problematica. La Svizzera è preparata per affrontare questo problema?

Non del tutto, poiché è un settore complicato che evolve molto velocemente. Fino a pochi anni fa, non avevamo degli smartphone. Oggi li hanno tutti, anche i più giovani. Per l’osservazione, la descrizione del tipo di usi che presentano dei rischi e le tecniche per affrontare questo problema ci vuole tempo.

Iniziamo però ad avere una certa esperienza. Il fatto che da quest’anno l’Organizzazione mondiale della sanità riconosca come malattia i problemi legati ai giochi video è un segnale positivo. Si ammette che l’uso di Internet non è innocuo. Naturalmente dipende dalle persone. Spesso gli utilizzatori compulsivi presentano una ferita narcisistica, hanno un bisogno di riconoscenza maggiore o mancano di autostima. L’uso eccessivo di Internet può essere un sintomo di questi problemi.

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traduzione di Daniele Mariani

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