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La “guerra” della plastica

La plastica che finisce nell’immondizia, in Svizzera, non è considerata da tutti spazzatura, anzi. Per molte attività è una materia prima indispensabile. Ma qual’ è il modo migliore per riutilizzarla? Il riciclaggio non è una soluzione condivisa da tutti.   

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Sono tre gli attori coinvolti in Svizzera in una “guerra” della plastica. Innanzitutto ci sono le ditte di riciclaggio, come la Innorececycling di Eschlikon, nel canton Turgovia. Qui bottiglie e flaconi vengono triturati, lavati e fusi. Una parte diventerà combustibile per la produzione di cemento, sostituendo il carbone, un’altra granulato usato per produrre sacchetti, contenitori e tubi.

I comuni e i consorzi sono un altro attore importante. Molti di loro, infatti, si oppongono alla raccolta separata della plastica (facoltativa nella Confederazione) poiché gli introiti derivanti dalla tassa sul sacco della spazzatura sarebbero minori. 

Infine ci sono gli inceneritori. Anche per loro la plastica rappresenta una materia prima preziosa. Il responsabile di uno stabilimento nel canton Zugo ritiene inoltre che la sua sia la soluzione più ecologica: “il vapore prodotto dalla combustione forniamo calore alla locale fabbrica di carta, e teleriscaldamento a molte economie domestiche della zona.”

A metà novembre la Confederazione si chinerà sulla questione. Chi la spunterà?

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