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Sei anni di carcere per Moutaharrik

Abderrahim Moutaharrik, marocchino campione di kickboxing residente a Lecco che si allenava in una palestra di Canobbio, nel canton Ticino, è stato condannato a sei anni di prigione, sua moglie a cinque. Erano stati arrestati in Italia lo scorso anno con l’accusa di terrorismo internazionale e per presunti legami con l’autoproclamato Stato Islamico.

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Moutaharrik, 28 anni, e la moglie vennero arrestati dieci mesi fa quando erano, secondo l’accusa, pronti a partire per unirsi allo Stato Islamico (ISIS) in Siria, portando con loro anche i due figli di 2 e 4 anni, sui quali con la sentenza di martedì hanno perso la potestà parentale.

Stando agli atti dell’inchiesta, Moutaharrik, tra l’ altro, avrebbe ricevuto, ai primi di aprile dello scorso anno, un ordine diretto dall’ISIS con un messaggio WhatsApp che lo invitava a compiere un attentato in Italia. Lui non avrebbe avuto intenzione di sottrarsi

Gli investigatori della Digos, inoltre, hanno scoperto dopo l’arresto che il pugile teneva nascosto sotto il letto un “pugnale da combattimento” simile a quello utilizzato per lo “sgozzamento” di un “infedele” da parte dell’ISIS e ripreso in un video.

“Vedendo le immagini dei bambini martoriati, volevo andare in Siria ad aiutare la popolazione”, aveva detto Moutaharrik al giudice per le indagini preliminari, lo scorso 2 maggio spiegando poi anche che quelle intercettate erano soltanto “parole” e lui non aveva intenzione di compiere attentati.

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