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Glencore indagata su casi di corruzione in Congo

Stabile di uffici con finestre a vetri, ritratto al crepuscolo con cielo velato di nubi; un uomo controlla il cellulare
Il quartier generale della multinazionale a Baar, Zugo. Keystone / Martin Ruetschi

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha avviato un'inchiesta penale contro il colosso minerario Glencore, relativa a casi di corruzione nella Repubblica democratica del Congo (DRC). La multinazionale con sede a Baar, nel canton Zugo, ne è stata informata venerdì.

In una nota diffusa dal gruppo, si legge che il procedimento istruito dalla procura federale riguarda la mancata adozione da parte di Glencore di misure organizzative volte a prevenire sospetti di corruzione nel Paese africano. L’azienda assicura nella nota che collaborerà con l’MPC.

Il Ministero pubblico della Confederazione, sollecitato dall’agenzia Keystone-ATS, ha confermato di aver avviato diverse indagini “in relazione alla tematica delle materie prime” e di “analizzare continuamente i vari sviluppi”.

Gli incarti

Nel corso delle indagini, e dopo aver esaminato tra l’altro una denuncia penale ricevuta nel 2017, la procura aveva aperto nel maggio 2019 un primo fascicolo per sospetta corruzione di funzionari stranieri nei confronti di “ignoti”. Nel corso di questo mese di giugno è stato aperto un secondo procedimento, contro Glencore International, per “sospetta responsabilità penale della società”, scrive l’MPC.

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La denuncia penale del dicembre 2017 era stata presentata da Public Eye e si basava su informazioni emerse dai cosiddetti ‘Paradise papers’.

I sospetti

L’ong accusava Glencore di avere acquisito a basso costo diritti di sfruttamento per una miniera in Katanga, nel sud del Congo, tramite un intermediario israeliano sospettato di corruzione. Stando a documenti sottratti a uno studio di avvocatura, la Repubblica democratica del Congo avrebbe così perso centinaia di milioni di franchi.

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Lo scorso mese di dicembre, il servizio antifrode britannico Serious Fraud Office (SFO) ha avviato a sua volta un’indagine per sospetta corruzione contro Glencore, che -secondo articoli di stampa- riguardava le relazioni del gigante minerario con l’uomo d’affari israeliano Dan Gertler e i suoi contatti con la leadership politica della DRC.

In Svizzera, dove è in grande espansione, il settore delle materie prime è al centro dell’attenzione non solo della giustizia. In autunno, gli svizzeri voteranno su un’iniziativa che chiede che le multinazionali con sede nella Confederazione rispondano, in materia di diritti umani e di protezione dell’ambiente, anche dell’operato delle loro controllate all’estero.

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Un profilo della multinazionale Glencore nella scheda del Telegiornale RSI.


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