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Storie di affidi coatti studiate a scuola

Due bambini trasportano una cassa nei pressi di una fattoria.
Molti furono costretti a lavorare in aziende agricole, senza remunerazione. RSI-SWI

Il Canton Grigioni sta finanziando la realizzazione di mezzi didattici ad hoc per inserire nel programma di scuola la buia pagina dei provvedimenti coercitivi a scopo assistenziale, che furono operati in Svizzera fino al 1981. Storie di bambini vittime di internamenti coatti diventeranno così quaderni di studio.

Si tratta, in qualche modo, di materiale aperto: l’idea è che gli alunni formino dei gruppi per lavorare con queste storie, “che provino a ricostruire i casi e cerchino di capire come le persone siano state effettivamente trattate”, spiega lo storico Hans Utz.

Casi ovviamente reali, corredati da documenti storici e dalle testimonianze delle vittime.

Il materiale, pensato per vari livelli di studio, sarà a disposizione dalla prossima primavera nelle tre lingue parlate nei Grigioni (romancio, tedesco e italiano), caratteristica che lo rende adatto a essere impiegato anche fuori dai confini cantonali. In particolare, a chi viene formato in ambito sociale o pedagogico.

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Immagine di un fascicolo con testo e foto visto sullo schermo di un computer, con finestrella di commento sovraimpressa
Il materiale didattico elaborato nei Grigioni è in parte stampato, in parte digitale. RSI-SWI

La Commissione peritale indipendente internamenti amministrativi CPICollegamento esterno, supportata dagli archivi che custodivano dossier sulle persone interessate da tali misure, è giunta alla conclusione che nel corso del secolo scorso circa 60’000 persone furono internate in circa 650 istituti in Svizzera sulla base di una decisione amministrativa. 

Tali persone non avevano commesso alcun reato: il loro stile di vita non corrispondeva alle aspettative delle autorità o della società. Migliaia di bambini poveri, nomadi o figli di donne sole furono dati in adozione contro la volontà delle loro madri -o collocati, appunto, in istituti- e costretti a lavorare senza paga in aziende artigianali o agricole. Molte donne furono costrette ad abortire o sottoporsi a sterilizzazione.

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