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Aiutare i rifugiati a casa loro e a casa nostra

Rifugiati
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La Direzione dello sviluppo e della cooperazione ha inviato olio, farina, latte e altri beni alimentari a Odessa, ma il sostegno ai rifugiati ucraini viene dato anche in Svizzera e non sempre è facile.

Un carico di generi alimentari spediti dalla Svizzera è giunto giovedì nella città ucraina di Odessa. Gli invii umanitari, organizzati dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), sono stati attivati su richiesta delle autorità locali.

Gli aiuti consistono in olio, zucchero, farina, mais e latte in polvere acquistati sul mercato ucraino, in collaborazione col partner locale Astarta-Kyiv. A renderlo noto p stato ieri il Dipartimento federale degli Affari esteri (DFAE).

I rifugiati provenienti dall’Ucraina finora registratisi in Svizzera sono 26’717. A 22’119 di essi è stato concesso lo statuto di protezione S, fa sapere oggi su Twitter la Segreteria di Stato della migrazione (SEM).

Il numero dei profughi in fuga dalla guerra arrivati nella Confederazione è dunque aumentato di 235 unità rispetto a ieri. Stando ai numeri comunicati dalla SEM, ulteriori 1’011 persone hanno ottenuto lo statuto S.

In tutto, sono invece più di 4,38 milioni i rifugiati ucraini sono fuggiti all’estero a partire dal 24 febbraio, giorno dell’invasione delle forze armate russe. Lo riferiscono i dati dell’Alto Commissario per i Rifugiati (Unhcr), che ha contato esattamente 4’382’316 profughi.

La Polonia ospita di gran lunga il maggior numero di rifugiati. Dal 24 febbraio, 2’537’769 di loro sono entrati in questo paese Ue, secondo l’Unhcr.

Circa il 90% di coloro che sono fuggiti dall’Ucraina sono donne e bambini, anche perché le autorità ucraine non consentono la partenza di uomini in età militare.

Le autorità di Odessa stanno attualmente lavorando per costituire riserve strategiche che garantiscano la distribuzione di cibo alla popolazione vulnerabile in caso di un potenziale blocco della città. Queste azioni della DSC, che fa parte del DFAE, arrivano in un momento in cui “la situazione in Ucraina si sta deteriorando”. Le Nazioni Unite stimano che vi siano dodici milioni di persone che hanno bisogno di assistenza. I combattimenti hanno costretto oltre 7,2 milioni di persone ad abbandonare le proprie case e a cercare rifugio in altre parti del Paese.

Le sfide dell’accoglienza da parte dei privati

L’accoglienza dei profughi ucraini è una sfida giornaliera. In Ticino, i coniugi Cornaro, da un mese, hanno accolto una nonna, una mamma e i suoi tre figli. Le questioni quotidiane da affrontare sono molte e vanno dai compiti fino al budget famigliare. “Le autorità sono assenti”, dicono. La loro storia nel servizio del Quotidiano.

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