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Mutilazioni genitali, nessuna denuncia in Svizzera

Almeno 15’000 donne residenti in Svizzera hanno subito mutilazioni genitali, secondo le stime dell’Ufficio federale della Sanità ma, nonostante la legislazione repressiva, nessuna denuncia penale è giunta finora alla magistratura inquirente.

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Da 5 anni l’infibulazione, praticata su bambine o adolescenti presso diverse comunità africane o asiatiche, è perseguibile d’ufficio anche se eseguita all’estero e prevede pene detentive fino a 10 anni per gli autori delle mutilazioni e per i genitori della vittima.

Art 124 cp: 
Chiunque mutila gli organi genitali di una persona di sesso femminile, pregiudica considerevolmente e in modo permanente la loro funzione naturale o li danneggia in altro modo, è punito con una pena detentiva sino a dieci anni o con una pena pecuniaria non inferiore a 180 aliquote giornaliere. È punibile anche chi commette il reato all’estero, si trova in Svizzera e non è estradato. (…)

Ma la norma per il momento è restata lettera morta, nonostante nel paese vi siano molti richiedenti asilo e rifugiati provenienti dagli Stati in cui questa pratica è diffusissima, come Eritrea e Somalia.

Alcuni casi erano emersi prima dell’entrata in vigore dell’articolo 124 del codice penale, entrato in vigore nel luglio del 2012, ma i responsabili erano stati indagati per il reato di lesioni gravi.

Tra le figure che possono segnalare il reato sono ricomprese le persone che vengono a conoscenza dell’escissione ma su questo aspetto, lamentano alcuni operatori sociali, non c’è sufficiente chiarezza normativa e il tema è particolarmente delicato, per le varie connessioni di ordine culturale e psicologico. In ogni caso è possibile anche che la nuova disciplina abbia avuto un effetto preventivo.

Sull’argomento da alcune settimane è attiva una piattaforma onlineCollegamento esterno – creata per iniziativa di Caritas Svizzera, Terre des Femmes Svizzera, Salute sessuale Svizzera e Centro svizzero di competenza per i diritti umani (CSDU) – che ha lo scopo di sensibilizzare le potenziali vittime e professionisti.    

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