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Apre il nuovo edificio del Kunsthaus di Zurigo

Il nuovo edificio a destra e quello già esistenze a sinistra.
Il nuovo edificio del Kunsthaus di Zurigo (destra) e quello già esistenze (sinistra). Keystone / Patrick B. Kraemer

La città di Zurigo è pronta a celebrare sabato 9 ottobre l'apertura al pubblico del nuovo edificio del Kunsthaus Zürich firmato dall'architetto inglese David Chipperfield. 5'000 metri quadrati in più di superficie espositiva con al suo interno anche la tanto prestigiosa, quanto controversa collezione Bührle.

L’ampliamento è stato voluto sin dall’inizio del suo mandato dal direttore, Christoph Becker. Questo nel 2000. Dopo aver vagliato le proposte di vari studi internazionali e dopo aver indetto un referendum popolare sull’ampliamento nel 2012, a cui hanno risposto sì il 54% degli zurighesi, la prima pietra è stata deposta nel 2015.

Il museo degnato da Chifferfield è un parallelepipedo che si erge compatto sull’Heimplatz, di fronte al nucleo storico del museo, e attraverso aperture strette e verticali tra lesene che si innalzano ritmicamente, accompagna lo sguardo sino all’interno del nuovo tempio dell’arte.

L’edificio è stato completato alla fine nel 2020, ma l’apertura è stata rimandata a causa della pandemia. Il museo, che pur essendo dall’altra parte della piazza dell’attuale complesso rappresenta con esso un tutt’uno, è collegato all’edificio principale attraverso un corridoio sotterraneo.

Tra le collezioni del Kunsthaus anche una difficile da gestire, per il suo passato. L’aveva creata Emil Bührle, imprenditore senza scrupoli, arricchitosi vendendo armi anche al Terzo Reich. Alcuni quadri da lui acquistati durante la guerra erano opere rubate dai nazisti agli ebrei.   

Come racconta lo storico Erich Keller “sulla collezione Bührle grava un peso storico: le circostanze che hanno condotto all’acquisto di queste opere sono ancora poco chiare, i mezzi finanziari che hanno reso possibile l’acquisto sono problematici.”

Il Kunsthaus è cosciente delle proprie responsabilità, afferma il direttore Christoph Becker. Un’intera sala è dedicata al passato problematico della collezione, il tema è affrontato anche con visite guidate, l’archivio Bührle è a disposizione dei ricercatori. “Non avrebbe senso nascondere la collezione o nascondersi. La collezione esiste, era nata qui, a Zurigo, in Svizzera. È compito di un’istituzione pubblica allora mostrarla, accogliere l’arte e parlare dell’origine di questa collezione.”  Così ancora Christoph Becker

Il Kunsthaus, con l’edificio di Chipperfield e la collezione Bührle, punta a diventare un polo museale ancora più importante in Europa. 

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