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Aumentano i minorenni condannati per reati violenti

persone attorno a poliziotti in assetto antisommossa
Alta tensione a San Gallo: il 2 aprile scorso la città della Svizzera orientale è stato teatro di scontri tra giovani e polizia. Keystone / Michel Canonica

L'anno scorso le condanne contro i giovani per reati violenti sono cresciute del 23% rispetto al 2019. Una crescita che però sul lungo termine va relativizzata.

Stando ai dati pubblicati lunedì dall’Ufficio federale di statistica, complessivamente nel 2020 sono state pronunciate 20’611 sentenze contro minorenni. Un dato, questo, che non è però paragonabile con quello degli anni precedenti, poiché per la prima volta sono registrate nella statistica tutte le sentenze contro minorenni in seguito a un reato contro qualsiasi legge federale contenente disposizioni penali, mentre in passato ci si limitava alle leggi più importanti.

La maggior parte delle sentenze riguarda un reato ai sensi del Codice penale (7’944). Seguono poi quelle per consumo di stupefacenti (4’285), quelle per reati contro la legge sulla circolazione stradale (3’829) e da quelle per reati contro la legge sui trasporti (3’418), come gettare un oggetto da un veicolo, bloccare una porta per ritardare la partenza di un treno o di un bus o l’uso non autorizzato di una sala di aspetto.

Una crescita da relativizzare

Dai dati emerge in particolare una crescita dei reati violenti: le condanne sono infatti aumentate del 23% rispetto all’anno precedente. Queste sono passate da 1’562 nel 2019 a 1’915 l’anno scorso.

Sono aumentate soprattutto le risse, quasi raddoppiate nel 2020 (+93% rispetto al 2019), le lesioni gravi (+35%), le aggressioni (+36%) e le rapine (+58%). Sono in crescita anche i reati contro l’integrità sessuale (+20%) e, in misura minore, quelli contro il patrimonio.

Se la crescita rispetto al 2019 è netta, su un più lungo periodo la progressione deve essere fortemente relativizzata. Nel 2010, erano infatti state registrate 2’658 condanne per reati violenti. E il numero di condanne per rissa, aggressione, rapina o per reati contro l’integrità sessuale era stato più alto rispetto all’anno scorso.

Pene privative della libertà in rari casi

Il diritto penale minorile contempla la possibilità di pene privative della libertà e di multe per chi aveva già compiuto i 15 anni al momento dei fatti. Nel 2020 le sanzioni nei confronti di minori non ancora 15enni erano nel 56% dei casi ammonimenti e nel 45% prestazioni personali. Per chi aveva più di 15 anni, nel 36% dei casi sono state inflitte multe, mentre solo il 6% è stato privato della libertà.

La nuova statistica non prende in considerazione solo le sentenze che prevedono una pena, ma anche i procedimenti abbandonati per esenzione dalla pena, le conciliazioni e le riparazioni, nonché le mediazioni. La stragrande maggioranza dei minorenni autori di reato riceve comunque una pena e/o una misura (95% delle 18’209 persone minorenni comparse davanti a un giudice penale nel 2020).

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