La Confederazione non sembra intenzionata a uniformarsi all'Unione Europea in tema di veicoli a zero emissioni inquinanti.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
La Commissione dei trasporti della Camera bassa ha infatti bocciato, con 14 voti contro 11, un’iniziativa della socialista Gabriela Suter che chiedeva di vietare dal 2035 l’immatricolazione di vetture con motori alimentati da fonti fossili, come proposto dal parlamento e dal Consiglio europeo. Misura che riguarda in particolare le auto convenzionali e i veicoli utilitari leggeri fino a 3,5 tonnellate con motore a combustione (categoria B) ma non le automobili a benzina e diesel già in circolazione.
In realtà il provvedimento non è ancora stato confermato dai Ventisette anche se Danimarca, Austria, Svezia e Slovenia, si sono già espresse in proposito nel novembre 2021, in occasione del vertice sul clima di Glasgow e sembra esserci sufficiente consenso a livello continentale.
In Svizzera, ha sottolineato la parlamentare argoviese, le emissioni nocive prodotte dal traffico veicolare hanno raggiunto la soglia degli 11,5 milioni di tonnellate, vale a dire il 28% del totale di CO2. A suo giudizio il termine temporale è sufficiente per consentire all’industria del settore di adeguarsi e inoltre tale divieto permetterà di raggiungere più rapidamente gli obiettivi climatici sottoscritti da Berna.
Un orientamento che non viene condiviso dalla maggioranza della commissione competente del Nazionale per la quale un simile divieto non è opportuno, poiché il raggiungimento degli obiettivi climatici deve avvenire attraverso misure tecnologicamente neutre. Naturalmente questo è solo un primo passo di una vicenda che è destinata ad avere numerosi sviluppi nei prossimi anni.
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