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Berna vara un piano di salvataggio per le aziende elettriche

Energia sempre più cara
Energia sempre più cara Keystone / Harald Schneider

Il governo federale mette a punto la strategia per garantire l'approvvigionamento energetico di imprese e popolazione in caso peggioramento della situazione in seguito al conflitto in Ucraina.

A preoccupare Berna sono l’estrema volatilità dei prezzi e le possibili interruzioni delle forniture di gas e di altre fonti energetiche che stanno mettendo sotto pressione le aziende elettriche elvetiche.

In proposito la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha precisato che in giugno il parlamento sarà chiamato ad esaminare una legge urgente e un credito – “un paracadute di salvataggio” – che potrebbe oscillare tra i 5 e i 10 miliardi di franchi da utilizzare sotto forma di fideiussioni o prestiti in favore degli operatori del settore.

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A causa dei forti aumenti che si registrano sul mercato – già delineatisi a fine 2021 e acuitisi in concomitanza con a crisi ucraina – le aziende hanno bisogno di maggiori mezzi finanziari per assicurare le prestazioni agi utenti e il loro fabbisogno di liquidità è in preoccupante crescita. Se dovesse fallire una grande società elettrica vi è il rischio reale che si inneschi una reazione a catena tale da mettere in pericolo l’approvvigionamento energetico dell’intero settore.

No a falsi incentivi

Per questo motivo all’occorrenza “dobbiamo agire tempestivamente in modo da correre in aiuto in un lasso di tempo breve – 24/48 ore – di quelle aziende che non siano più in grado di ottemperare ai propri impegni e avessero bisogno di liquidità che il mercato non è disposto a concedere”, ha spiegato ai media Simonetta Sommaruga.

Il ruolo della Confederazione, ha voluto sottolineare la ministra dell’energia, sarà però sussidiario. Le imprese del settore e gli azionisti sono quindi chiamati ad agire in prima battuta, dando prova di flessibilità. In quest’ottica dovranno essere disponibili a procedere a eventuali adeguamenti del proprio modello societario.

Il governo vuole evitare che il suo sostegno sia troppo “attrattivo” e che si traduca in falsi incentivi. È la ragione per la quale, ha indicato Simonetta Sommaruga, Berna pone severe condizioni che esplicitano in precise prescrizioni sulla trasparenza, tassi di interesse conformi al mercato, divieto di distribuzione dei dividendi e garanzie sotto forma di pegni sulle azioni.

Evitare che l’incendio si propaghi

Il pacchetto introdotto dalla legge urgente avrà validità limitata a 4 anni e sull’ammontare preciso del credito, che potrebbe oscillare tra i 5 e i 10 miliardi di franchi, sono in corso discussioni tra il Dipartimento federale delle finanze e gli attori interessati. In Germania le cifre di analoghi provvedimenti, ha continuato la responsabile del Datec, sono dell’ordine di 100 miliardi di euro. Lo scopo ultimo, ha ribadito, è di evitare che evitare che “l’incendio” si propaghi, in presenza di difficoltà insormontabili sul mercato energetico in Svizzera ed Europa.

Sul lungo periodo è invece prevista una serie di provvedimenti volti a rendere le aziende più resilienti. Tra di essi prescrizioni che garantiscano in qualsiasi momento il mantenimento di importanti quote di produzione di energia, una legge sull’integrità e la trasparenza del commercio all’ingrosso di elettricità e gas, nonché direttive in materia di liquidità e dotazione di capitale delle imprese.

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