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Niente blindati, ma i militari al Brennero

L’Austria ha annunciato giovedì di aver dispiegato 70 militari al Brennero per coadiuvare le forze di polizia che controllano la frontiera con l’Italia.

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Qualche settimana fa le autorità austriache avevano addirittura ipotizzato l’uso di blindati per limitare l’afflusso di migranti. Vienna oggi ha deciso di intervenire in maniera più soft, ‘limitandosi’ all’invio di 70 militari.

D’ora in avanti, ha spiegato il capo della polizia tirolese Helmut Tomac, i soldati affiancheranno gli agenti nei controlli che saranno svolti non al confine vero e proprio, ma nelle aree immediatamente limitrofe, dato che sono in vigore gli accordi di Schengen.

“Si tratta piuttosto di prevenire l’immigrazione illegale, garantendo prima di tutto la vita delle persone”, ha aggiunto Tomac, facendo riferimento a due migranti morti a bordo di un treno merci l’anno scorso.

Attualmente nella regione austriaca del Tirolo vengono bloccati da 700 a 1’000 migranti al mese.

L’iniziativa è stata accolta positivamente in Austria, dove è in corso la campagna elettorale le elezioni politiche. In questo modo, i partiti di governo cercano di togliere acqua al mulino delle forze populiste, che fanno dell’immigrazione il loro cavallo di battaglia.

Perplesso invece il governatore altoatesino Arno Kompatscher: “In realtà non c’è alcuna necessità dell’intervento di militari per svolgere i controlli”, ha detto Kompatscher alla stampa austriaca, sottolineando la buona collaborazione in atto tra le autorità austriache e quelle italiane.

Il Viminale ha dal canto suo parlato di una mossa “sorprendente e ingiustificata”, visto che la situazione è assolutamente tranquilla. Il ministro dell’interno italiano Marco Minniti avrebbe chiesto di fare un passo verso i propri omologhi austriaci, perché iniziative “unilaterali” come queste “rischiano di pregiudicare il positivo lavoro di cooperazione che quotidianamente viene svolto”.


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