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Covid, novità in vista per i tamponi mentre le cifre restano elevate

Verso l abolizione del test PCR dopo un test antigenico positivo.
Verso l'abolizione del test PCR dopo un test antigenico positivo. Keystone / Martial Trezzini

L'impennata di contagi, che si aggirano sempre intorno a quota 30'000 al giorno, costringe le autorità sanitarie a snellire la procedura dei test sul Covid-19.

L’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) intende abolire l’obbligo di un test PCR di conferma in caso di esito positivo a un tampone rapido antigenico (finora il risultato di un test rapido dell’antigene non era sufficiente per una diagnosi definitiva).

Secondo fonti di Berna, che hanno confermato le indiscrezioni apparse sui siti di informazione della Nzz e del Blick, l’esito positivo di un test rapido rende molto alta la probabilità di un’infezione su un paziente, soprattutto nell’attuale contesto epidemiologico che sembra escludere l’eventualità di “falsi positivi”. “Non appena la decisione sarà presa, i cantoni e i laboratori saranno informati”, ha fatto sapere il servizio di comunicazione dell’Ufsp.

Contagi aumentati più della metà in una settimana

Intanto i contagi quotidiani in Svizzera, dopo due giorni in cui hanno superato la soglia psicologica di 30’000, si sono assestati venerdì a 28’038. I vari indici restano comunque elevati: una settimana avevamo infatti 9’088 contagi al giorno in meno (18’950).

Il tasso di riproduzione (in ritardo di una decina di giorni) è all’1,37 mentre il tasso di positività al 29,4% (+3,0% in una settimana), con la variante Omicron che è ormai 61,1% delle nuove infezioni.

Oggi si contano 10 decessi e 126 ricoveri in ospedale, venerdì scorso si sono avuti 24 decessi e 128 ospedalizzazioni. Va aggiunto che 691 persone si trovano attualmente in cure intense che hanno un tasso di occupazione del 78,90% e dove i pazienti Covid occupano il 33,20% dei posti disponibili.

Per la situazione in Ticino, dove si è registrato un vistoso aumento delle infezioni, i dettagli del Tg.

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Quarantene da abbreviare?

Intanto fa discutere l’assenza per malattia o quarantena di numerosi lavoratori che sta mettendo in difficoltà aziende e rami economici. La stragrande maggioranza dei cantoni ha già ridotto, su invito di Berna, da dieci a sette giorni il periodo di quarantena.

Ma ora c’è chi chiede, tra gli imprenditori e i politici a loro vicini, di accorciare ulteriormente l’assenza forzata dal lavoro delle persone che sono entrate in contatto con positivi, in particolare familiari degli stessi o addirittura di abolire la quarantena. Una posizione che per il momento non trova adesioni tra gli esperti.

Nel servizio del tg l’opinione dell’infettivologo Urs Karrer, membro della Commissione federale Covid-19 .

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