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I nuovi membri nel Governo federale sono Albert Rösti ed Elisabeth Baume-Schneider

Giuramento
I due neoeletti membri del Governo hanno prestato giuramento. © Keystone / Peter Schneider

Le Camere del Parlamento svizzero hanno eletto i due nuovi ministri in seno al Consiglio federale. Albert Rösti sostituirà Ueli Maurer tra le file dell'UDC, mentre - dopo una corsa più serrata - Elisabeth Baume-Schneider ha conquistato la poltrona PS.

L’Assemblea federale si è riunita mercoledì mattina e ha scelto quali tra i candidati e le candidate proposti dai due partiti – il Partito socialista (PS) e l’Unione democratica di centro (UDC), ossia la destra sovranista – entreranno a far parte dei sette membri del Consiglio federale al posto degli uscenti Simonetta Sommaruga e Ueli Maurer.

A convincere la maggioranza assoluta delle Camere sono stati Albert Rösti, eletto al primo turno, e Elisabeth Baume-Schneider, che l’ha spuntata al terzo turno di voto.

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Rösti batte Vogt

A subentrare ad Ueli Maurer sarà il democentrista bernese Albert Rösti. L’Assemblea federale l’ha infatti eletto al primo turno con 131 voti su 243 schede valide, la maggioranza assoluta era di 122 schede.

Albert Rösti.
Ingegnere agricolo, Rösti è deputato in Consiglio nazionale dal 2011 ed è stato presidente dell’UDC tra il 2016 e il 2020. © Keystone / Anthony Anex

Origini: nato il 7 agosto 1967 (55 anni) a Frutigen (Berna) Vita privata: sposato, due figli Esperienza politica: deputato in Consiglio nazionale dal 2011, sindaco del comune di Uetendorf dal 2014, presidente dell’UDC tra il 2016 e il 2020 Professione: ingegnere agricolo Carriera professionale: segretario generale della direzione dell’economia pubblica del Canton Berna dal 2003 al 2006, poi direttore della Federazione svizzera dei produttori di latte. Nel 2013 ha fondato una propria società di consulenza specializzata in energia, pianificazione territoriale, ambiente e agricoltura. Segno distintivo: non mangia mai verdure.

“È un grande onore per me e per il Canton Berna essere eletto in Consiglio federale”. Sono state le prime parole pronunciate dal consigliere federale eletto Albert Rösti che, nell’accettare il suo nuovo ruolo, ha promesso che la porta del suo ufficio sarà sempre aperta per tutti, amici e avversari politici.

Più complicata la scelta socialista

L’Assemblea federale ha poi iniziato le procedure di voto per l’elezione della persona che sostituirà Simonetta Sommaruga. Il presidente dell’Assemblea federale Martin Candinas ha ricordato che il PS ha candidato le “senatrici” Elisabeth Baume-Schneider (JU) ed Eva Herzog (BS).

Oltre a questi due nomi, il consigliere agli Stati socialista zurighese Daniel Jositsch ha avuto il ruolo di candidato “selvaggio”. Il membro dell’Esecutivo cantonale zurighese aveva infatti mostrato interesse per la carica malgrado il mancato supporto del Partito nazionale, che ha voluto a tutti i costi candidature femminili per sostituire Sommaruga.

Altri sviluppi

E in effetti, se da una parte Rösti è stato scelto con estrema velocità al primo turno di voti, la presenza di Jositsch ha reso l’elezione socialista più serrata. Il primo turno ha visto 96 voti assegnati ad Elisabeth Baume-Schneider, 83 a Eva Herzog, 58 a Daniel Jositsch e 6 voti a nomi diversi.

Nel secondo turno di voto i voti assegnati a Baume-Schneider sono stati 112, ad Herzog sono andati parte dei voti inizialmente assegnati a Jositsch, ossia 105, mentre il candidato outsider ne ha comunque conquistati 28. A questo punto, in molti si aspettavano da parte dello zurighese – come a volte accade in queste occasioni – l’invito all’Assemblea federale di non votarlo ed arrivare così con meno incertezze a un risultato netto. Cosa che Jositsch non ha però fatto e si è quindi proceduto al terzo turno.

Baume-Schneider, una giurassiana in Governo

Per il rotto della cuffia l’ha infine spuntata la candidata proveniente dal canton Giura. Con 123 voti (quelli necessari per avere la maggioranza assoluta) Elisabeth Baume-Schneider è stata infatti eletta in Consiglio federale, dove sostituirà la dimissionaria Simonetta Sommaruga. Del resto delle 245 schede valide, Eva Herzog ha ottenuto 116 preferenze mentre Daniel Jositsch 6.

Baume-Schneider è eletta in Consiglio federale con 123 voti su 245.
Baume-Schneider è eletta in Consiglio federale con 123 voti su 245. © Keystone / Anthony Anex

Origini: nata il 24 dicembre 1963 (58 anni) a Saint-Imier (Berna), originaria di Les Breuleux (Giura)Vita privata: madre di due figli Esperienza politica: membro del Parlamento del Canton Giura dal 1995 al 2002, consigliera di Stato del Cantone (Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport) dal 2003 al 2015, consigliera agli Stati dal 2019. Professione: assistente sociale Carriera professionale: assistente sociale e curatrice dei servizi sociali della sua regione tra il 1988 e il 2001; dal 2015 al 2019, direttrice della Scuola universitaria professionale di lavoro sociale e della sanità di Losanna. Segni particolari: il suo gatto apparteneva a un altro socialista, il Consigliere nazionale Pierre-Yves Maillard.

Baume-Schneider ha detto di non vedere l’ora di mettersi al lavoro per la prosperità del Paese. “Mi impegnerò con passione per essere all’altezza del mandato assegnatomi”, ha promesso la giurassiana dopo aver ringraziato chi l’ha sostenuta, la sua famiglia, il suo cantone, le altre candidate socialiste che l’hanno accompagnata nelle ultime settimane. “Voglio costruire un ambiente prospero, favorevole alla giustizia sociale”. Nel suo discorso di accettazione, ha inoltre sottolineato la necessità di migliorare il dialogo con l’Unione europea.

Albert Rösti ed Elisabeth Baume-Schneider.
Le congratulazioni tra Albert Rösti ed Elisabeth Baume-Schneider. © Keystone / Anthony Anex

I neo consiglieri federali Albert Rösti e Elisabeth Baume-Schneider hanno poi prestato giuramento alle 10:35, dichiarando “lo giuro” con la tradizionale alzata delle tre dita della mano destra.

I discorsi dei neo-eletti: 

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La ripartizione dei dipartimenti

Dopo l’elezione di due nuovi consiglieri federali, il Governo si ritroverà già domani, giovedì 8 dicembre, per decidere della ripartizione dei dipartimenti. Lo ha indicato oggi il portavoce dell’esecutivo, André Simonazzi.

Berset alla presidenza 2023

L’Assemblea federale ha infine proceduto all’annuale elezione del presidente della Confederazione per il 2023. Secondo il turno, dopo che la funzione è stata ricoperta dal liberale radicale ticinese Ignazio Cassis nel 2022, la carica spetta il prossimo anno al socialista friborghese Alain Berset con 140 voti su 181 schede valide (232 le schede rientrate). Ben 46 le schede bianche. 

I candidati e le candidate

A sottoporsi al voto delle due Camere riunite (formateCollegamento esterno dai 200 rappresentanti del Consiglio nazionale e dai 46 deputati del Consiglio degli Stati) sono stati per l’UDC Albert Rösti e Hans-Ueli Vogt, mentre il PS aveva candidato Elisabeth Baume-Schneider ed Eva Herzog. Oltre a loro, a mostrare il proprio interesse alla nomina, come detto, è stato anche Daniel Jositsch che, all’indirizzo della scelta del proprio partito aveva detto: “non è uguaglianza escludere qualcuno in partenza”, ovvero in questo caso gli uomini. 

Gli uscenti

Maurer ha annunciato le sue dimissioni alla fine di settembre, dopo essere stato in carica per 14 anni, mentre la comunicazione di Sommaruga è arrivata a sorpresa a inizio novembre. L’esponente socialista, in Governo per 12 anni, lascia la carica per motivi familiari.

Il nuovo Consiglio federale al completo.
Il nuovo Consiglio federale al completo. © Keystone / Pool/ Alessandro Della Valle

Equilibrio di potere grazie alla “formula magica”

Tutti i gruppi parlamentari rappresentati nell’Assemblea federale avrebbero potuto nominare dei candidati per i seggi vacanti. Tuttavia, partiti diversi da quelli di Maurer e Sommaruga non avrebbero molte possibilità in quanto, l’equilibrio di potere nel Governo è garantito da un sistema di ripartizione non scritto tra i partiti e le regioni linguistiche, chiamato “formula magica“. Una divisione del potere in vigore da anni.

Condizioni per essere eletti

Per essere eletti in Consiglio federaleCollegamento esterno, di fatto, basta avere la cittadinanza svizzera e il diritto di voto. Candidarsi o essere membri del Parlamento non è un passaggio inevitabile.

Al momento dell’elezione, come menzionato, il Parlamento deve garantire un’equa rappresentanza delle varie regioni del Paese e delle comunità linguistiche. Non sono previste regole precise a questo proposito.

I membri del Consiglio federale non possono occupare simultaneamente un’altra funzione al servizio della Confederazione o di un Cantone: dopo essere stati eletti, devono quindi scegliere l’una o l’altra carica e non possono nemmeno esercitare altre attività lucrative.

L Assemblea federale riunita nella sala del Consiglio nazionale.
L’Assemblea federale riunita nella sala del Consiglio nazionale. Keystone / Pascal Lauener

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