Anche in Svizzera vi sono seguaci del movimento di estrema destra tedesco Reichsbürger, che si oppongono allo Stato democratico e la polizia federale (fedpol) sta monitorando il fenomeno.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Alla fine di marzo 2023, nel Cantone di San Gallo sono state effettuate perquisizioni domiciliari nelle abitazioni di due presunti aderenti al movimento e il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha aperto un procedimento penale contro gli accusati, sospettati di sostenere un’organizzazione criminale o terroristica.
Operazione che si è svolta in parallelo ad analoghi blitz effettuati dalle autorità tedesche che hanno condotto interventi di polizia in tutto il Paese: in totale sono state perquisite più di 20 proprietà in otto Stati tedeschi e in Svizzera.
Al momento non si dispongono conoscenze approfondite sulla ramificazione dell’organizzazione nella Confederazione, che sono diventati più visibili in seguito alla recente pandemia.
Ascesa con la pandemia
Le recenti retate contro i cosiddetti Reichsbürger in Germania hanno acceso i riflettori anche su gruppi analoghi che in Svizzera si oppongono allo Stato. Secondo le autorità di polizia essi sono diventati più visibili, soprattutto dopo la pandemia di Covid ma non se ne conosce ancora la reale consistenza.
Dal profilo giuridico in Svizzera non esiste una definizione di diritto penale per le persone che rifiutano di essere membri dello Stato o seguaci dei “Reichsbürger”, ha precisato la Procura federale che valuta i vari casi esclusivamente sulla base di aspetti penalmente rilevanti, come ad esempio il sospetto di partecipazione o sostegno a un’organizzazione terroristica.
In Germania i “cittadini del Reich”, stimati in circa 23’000 militanti, non riconoscono la legittimità della Repubblica federale tedesco, ritenuta como uno Stato fantoccio imposto dai vincitori della Seconda guerra mondiale, mentre si rifanno al Reich che ha governato la Germania dal 1875 al 1945.
In Svizzera alcuni casi hanno suscitato scalpore, come quello del sedicente membro dell’autoproclamato “popolo indigeno dei Germaniti”, che si è opposto strenuamente (ma senza successo) al pignoramento del salario da parte dell’ufficio di recupero crediti del distretto di Frauenfeld TG.
Tentativo di golpe lo scorso dicembre in Germania
I seguaci del movimento “Germaniti”, che è stato fondato in Germania circa 15 anni fa, si rifiutano di riconoscere lo Stato e la sua sovranità giuridica e in alcuni casi si rifiutano di pagare le tasse o le multe: le loro motivazioni sono molto simili a quelle del movimento dei “Reichsbürger”. Tra di loro vi sono neonazisti ma anche monarchici e funzionari conservatori degli attuali apparati statali.
Lo scorso 7 dicembre le autorità tedesche hanno disposto la perquisizione e l’indagine di 52 esponenti (di cui 25 sono finiti in manette) dell’organizzazione terroristica “unione patriottica”, riconducibile ai Reichsbürger, con l’accusa di stare pianificando un attacco al Bundestag.
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