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Matrimonio UBS-CS, gli studi d’avvocatura affilano le armi

Credito Svizzero sempre nell occhio del ciclone
Credito Svizzero sempre nell'occhio del ciclone © Keystone / Michael Buholzer

Importanti studi legali contestano le modalità con cui è stata condotta, sotto la regia delle autorità elvetiche, l’acquisizione della banca in crisi da parte di UBS. In particolare non viene condivisa la scelta di penalizzare le obbligazioni a tutto vantaggio degli azionisti (in particolare i grandi finanziatori stranieri).

A suscitare critiche e dubbi da parte degli avvocati di Pallas Partners e Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan è in particolare l’azzeramento delle obbligazioni Additional Tier-1 (AT1), dal valore di circa 16 miliardi di franchi, operato dalla FINMA, l’autorità elvetica di vigilanza dei mercati finanziari.

Avvocati sul piede di guerra

Il primo studio legale, attivo a Londra e New York, sta creando un team di specialisti per preparare un’azione legale e invita ha gli obbligazionisti interessati a farsi avanti. “Stiamo valutando una strategia coerente e multigiurisdizionale che potrebbe essere perseguita da un gruppo di investitori internazionali nelle obbligazioni AT1 per recuperare le perdite”, ha indicato la società.

Passi analoghi sono stati annunciati nei giorni scorsi anche dalla società legale californiana che impiega 800 avvocati in tutto il mondo .Come noto la decisione della FINMA, parte dell’accordo di salvataggio di Credit Suisse ha avuto un impatto significativo sui mercati obbligazionari, perché molti fondi sono esposti al tipo di titoli in questione.

Gli AT1 sono obbligazioni “contingent convertibles” (spesso abbreviate in cocos o in coco-bond), vale a dire obbligazioni ibride convertibili che, in determinate condizioni, si trasformano in azioni, quindi in capitale della banca che li ha emessi, alleggerendone sostanzialmente l’esposizione debitoria ma penalizzando gravemente i detentori di questi titoli, che si sono trovati in mano un pugno di mosche.

Il fatto che in relazione a CS il loro valore sia stato cancellato ha stupito non pochi esperti, soprattutto tenuto conto che l’azione di Credit Suisse, al contrario, continua a valere qualcosa: per la precisione un valore che è del 4% quello di un’azione UBS, in base all’accordo reso noto domenica (1 titolo UBS per 22,48 azioni CS).

Dubbi sull’operazione

In sostanza, questa è la tesi che si sta affermando in molti ambienti finanziari, non tutti sembrano essere convinti della solidità giuridica dell’approccio scelto dalla FINMA e dal Governo svizzero.

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In proposito però l’autorità di vigilanza elvetica ha voluto precisare che i controversi titoli AT1 emessi dal CS prevedono contrattualmente che possano essere completamente deprezzati in concomitanza con “eventi vitali”, in particolare “in caso di concessione di un aiuto pubblico eccezionale”. Nel caso in questione la FINMA si riferisce alla linea di credito straordinaria garantita dalla Confederazione che è stata assicurata alla banca lo scorso 23 marzo.

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