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Il mercato del lavoro svizzero resiste bene

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Nel 2022, la Seco prevede un'ulteriore diminuzione del tasso di disoccupazione. © Keystone / Christian Beutler

In media nel 2021 la disoccupazione nella Confederazione si è attestata al 3%, un valore in linea con quello dell'anno prima.

Il mercato del lavoro svizzero sembra assorbire relativamente bene la crisi provocata dalla pandemia. A fine dicembre il tasso di disoccupazione era al 2,6%, in calo di 0,9 punti sull’arco di un anno. Le persone alla ricerca di un impiego erano 209’676, 50’642 in meno rispetto a un anno prima.

Stando ai dati resi noti venerdì dalla Segreteria di Stato dell’economia (Seco), in media nel 2021 il tasso è stato del 3%, superiore rispetto a quello pre-pandemico del 2019, quando era del 2,3%, ma leggermente inferiore se paragonato a quello dell’anno scorso (3,1%).

A svolgere un ruolo essenziale di ammortizzatore – rilevano gli esperti della Seco – sono stati l’aumento del numero di indennità giornaliere e la proroga generale della durata di riscossione dell’indennità di disoccupazione. “La situazione economica delle persone disoccupate ha potuto essere consolidata, contribuendo così a ridurre l’intervento dell’aiuto sociale”, si legge nel comunicatoCollegamento esterno.

Mezzo milione in lavoro ridotto

Un altro fattore importante per ridurre l’impatto della crisi è stato anche il ricorso al lavoro ridotto, che nel mese di febbraio ha raggiunto il picco annuale di 523’687 lavoratori e lavoratrici. Per far fronte alla situazione, la Confederazione ha concesso all’assicurazione contro la disoccupazione un finanziamento supplementare straordinario pari alle indennità per lavoro ridotto versate agli aventi diritto.

Per quanto concerne le fasce d’età, il tasso di disoccupazione dei giovani (15-24enni) è risultato in media inferiore di 0,7 punti percentuali rispetto a quello dell’anno precedente, attestandosi al 2,5%. Invece fra le persone attive più anziane (50-64 anni) il valore è salito leggermente al 3,0% (+0,1 punti).

Secondo le stime attuali il fondo di compensazione dell’assicurazione chiuderà l’esercizio 2021 con 14,0 miliardi di franchi di entrate (2020: 17,4 miliardi) e 14,3 miliardi di franchi di uscite (17,3 miliardi). Il disavanzo sarà pari a circa 220 milioni.

Paragone europeo

Nel contesto continentale, la situazione sul mercato del lavoro svizzero è migliore rispetto a quella della maggior parte dei Paesi europei.

Tuttavia, il dato comunicato dalla Seco deve essere relativizzato, poiché i criteri utilizzati per elaborarlo sono diversi da quelli impiegati dall’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) e che permettono di fare dei paragoni internazionali.

Sulla base dei criteri dell’OIL, alla fine del 2020 (ultimo dato disponibile) la Svizzera aveva così un tasso di disoccupazione del 4,9%, l’1,2% in più rispetto al dato della Seco.

La cifra è comunque di oltre due punti inferiore alla media UE, come si può vedere dal grafico.

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