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Il romancio? L’unica lingua svizzera

ciclista passa davanti a tre manifesti in tre lingue diverse
I Grigioni, un Cantone di circa 200'000 abitanti con tre lingue diverse. Il 14% della popolazione parla romancio. KEYSTONE

Al via da Milano la quarta edizione della Emna rumantscha, una settimana dedicata alla lingua meno diffusa in Svizzera che il Dipartimento Federale degli Affari Esteri promuove dal 2021 allo scopo di far conoscere la pluralità linguistica della Confederazione e valorizzare il romancio.

Lo scopo dell’iniziativa “Dalle parole alle idee: sei regioni svizzere e italiane in dialogo” che si è svolto il 19 febbraio al Centro svizzero di Milano per lanciare la quarta edizione della settimana internazionale dedicata alla lingua romancia (Emna rumantscha) era chiaro: promuovere la ricchezza della Svizzera plurilingue anche all’estero, partendo proprio dal capoluogo lombardo. Sì, perché Svizzera e Italia non condividono solo tre lingue europee (italiano, tedesco e francese) ma anche tre lingue retoromanze (romancio, ladino, friulano) che hanno una comune radice. E per il Dipartimento Federale degli Affari Esteri (DFAE) che ha organizzato l’evento insieme ad altri partner, Milano è il luogo ideale per riunire alcune regioni del Nord Italia e del Sud della Svizzera, accomunate da una pluralità di lingue e da una miriade di contatti sociali, economici e culturali.

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All’evento hanno partecipato, oltre al Sindaco di Milano Giuseppe Sala, il Vice-Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Daniel Alfreider, il Vice-Presidente del Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige Luca Guglielmi, la Consigliera Regionale per la Regione Veneto Silvia Cestaro e il Presidente dell’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana Eros Cisilino che, insieme al presidente del Governo grigionese Jon Domenic Parolini, si sono espressi in ladino, romancio e friuliano rivolgendosi a un pubblico divertito ma attento.

tela dipinta vista dall'alto
In occasione della Settimana del romancio, davanti al Centro svizzero è stata presentata l’opera partecipativa dell’artista Ivan Tresoldi intitolata “La grande pagina bianca”. DFAE

Un’idea nata nel 2021

“Milano, che è la città che deve integrare tante lingue di stranieri che vivono sul suo territorio, ci sembrava il luogo ideale per fondere queste esperienze diverse, per conoscersi e per far nascere qualcosa a tutela di lingue che tendono a sparire perché sempre meno persone le parlano”, ha spiegato a tvsvizzera.it il consigliere federale Ignazio Cassis.

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quattro sedie con fogli con scritto riservato in quattro lingue

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Lingue parlate in svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al La Svizzera ha quattro lingue nazionali: tedesco, francese, italiano e romancio. Ma l’inglese è sempre più utilizzato nella vita quotidiana.

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Fu proprio lui nel 2021 a ideare e promuovere la settimana internazionale della lingua romancia. “Quattro anni fa – continua Ignazio Cassis – durante i festeggiamenti del centenario della Lia Rumantscha insieme ai membri del Canton Grigioni ci siamo detti che bisognava creare una settimana della lingua romancia in cui loro si sarebbero occupati della diffusione sul territorio nazionale svizzero mentre io, non essendo il ministro degli interni ma quello degli esteri, avrei contribuito sul piano mondiale”.

Romancio per principianti

E così, durante la Emna rumantscha, nelle 170 rappresentanze della Svizzera nel mondo si spiega che cosa è la lingua romancia sotto vari aspetti e si organizzano iniziative musicali, culinarie, letterarie.  In Finlandia, per esempio, l’Ambasciata Svizzera collabora con la Sezione lingue romanze e classiche dell’Università di Jyväskylä per offrire un corso di romancio per principianti mentre a Londra l’Ambasciata svizzera coglie l’occasione per tematizzare l’impegno del DFAE per la lingua romancia parallelamente agli sforzi del Regno Unito per la preservazione del patrimonio culturale del Galles.

Ma quella del 19 febbraio è stata una serata in cui si è parlato anche di moda sostenibile e innovazione nel campo tessile con rappresentanti del settore. Ma soprattutto un’occasione per porre l’accento su una delle quattro lingue ufficiali della Confederazione che, come tutte le lingue minoritarie, ha bisogno di essere tutelata e salvaguardata. “Questa sera abbiamo sentito parlare quattro o cinque idiomi ladini tutti un po’ diversi in cui si sente una comune radice latina ma con della musicalità e declinazioni diverse. Questo ci fa capire che disponiamo di una enorme ricchezza da valorizzare perché è la nostra identità”, ha aggiunto ancora il ministro degli esteri il cui livello di romancio, per sua stessa ammissione, è da migliorare. “Dovrei avere più tempo per fare dei corsi approfonditi ma soprattutto per praticarlo magari trascorrendo un periodo di tempo in una regione romancia ed essere costretto a parlarlo ogni giorno. Spero – promette – di farlo appena possibile”. 

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