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Medaglia d’oro del Congresso USA all’ambasciatore svizzero che salvò migliaia di ebrei

Carl Lutz
Lutz riuscì a salvare circa 62.000 ebrei, quasi la metà di quelli sopravvissuti all'occupazione tedesca in Ungheria. Keystone / Str

Il diplomatico svizzero Carl Lutz sarà insignito postumo della Medaglia d'Oro del Congresso, la più alta onorificenza civile conferita dal Congresso degli Stati Uniti.

Lutz (1895-1975) salvò decine di migliaia di ebree ed ebrei dalla deportazione nei campi di concentramento durante la Seconda guerra mondiale, ma fu rimproverato dalla Svizzera per aver oltrepassato le sue competenze. Come si legge in una nota divulgata martedì dalla Società Carl LutzCollegamento esterno, il diplomatico elvetico è stato nominato per il premio assieme ad altri eroi della Seconda guerra mondiale.

Il diplomatico, originario di Appenzello, è stato viceconsole elvetico nella capitale ungherese, Budapest, dal 1942 alla fine della Seconda guerra mondiale. Lì dirigeva il Dipartimento degli interessi esteri e rappresentava quindi anche gli interessi di numerosi Paesi in guerra con l’Ungheria, tra cui per esempio gli Stati Uniti e il Regno Unito.

All’epoca, l’Ungheria era un luogo relativamente sicuro per gli ebrei, nonostante le molestie e la legislazione razzista. Lutz aiutava le bambine e i bambini ebrei rilasciando decine di migliaia di lettere protettive che consentivano loro di emigrare nei territori palestinesi controllati dagli inglesi.

Nel 1944, con l’arrivo dei nazisti, la situazione cambiò radicalmente. Centinaia di persone iniziarono ad assediare il consolato svizzero giorno e notte, alla ricerca di un modo per sopravvivere. In totale Lutz riuscì a salvare circa 62’000 ebree ed ebrei, ossia quasi la metà di quelli sopravvissuti all’occupazione tedesca in Ungheria.

La critica svizzera

Mentre il lavoro di Carl Lutz fu apprezzato all’estero, il riconoscimento fu lento in patria. Invece di ricevere elogi, fu inizialmente rimproverato per aver oltrepassato la sua autorità. Deluso e amareggiato dall’atteggiamento della Confederazione ufficiale, morì nel 1975 e fu seppellito nel cimitero di Bremgarten a Berna.

Nel 1963 la sua città natale gli ha conferito la cittadinanza onoraria, mentre solo a metà degli anni Novanta le autorità elvetiche, probabilmente sullo sfondo della disputa sui beni ebraici depositati nelle banche svizzere, si ricordarono dei coraggiosi uomini e donne che avevano lavorato disinteressatamente per salvare la popolazione ebraica ebrei. Lutz è quindi stato riabilitato postumo nel 1995 e nel 2018 gli è stata intitolata la sala riunioni più grande del Palazzo federale.

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