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Una nuova Calais nel cuore dell’Unione europea

Bruxelles come Calais. La maggior parte sono cittadini eritrei ma non solo. Si sono accampati in un parco a Bruxelles in attesa di raggiungere la Gran Bretagna. Molti sono stati scacciati proprio da Calais. Nasce così proprio nel cuore dell'Unione europea l'emergenza migranti.

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Sono giovani uomini, sbarcati e registrati in Italia, e arrivati a Bruxelles passando attraverso la Francia. In un parco cittadino – davanti all’Ufficio degli stranieri – sono più di 500. Ma a differenza dell’emergenza di Calais, qui i migranti non hanno un tetto e vivono in condizioni precarie. I rischi sanitari ormai incombono e i rapporti con chi abita nel quartiere si fanno tesi.

Ogni giorno la polizia interviene. E ogni giorno la scena si ripete. Questi migranti, eritrei ma anche iracheni e sudanesi non hanno l’intezione di chiedere l’asilo al Belgio. Il sogno di tutti è quello di raggiungere il Regno Unito. Proprio per questo motivo le autorità belghe non intendono aprire un centro di accoglienza: se vogliono restare in Belgio facciano domanda, se vogliono andare altrove, che vadano…

Un servizio dalla capitale belga del nostro corrispondente.



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